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Messaggero- Prof, chiamata diretta degli istituti

Prof, chiamata diretta degli istituti Laurea magistrale per tutti, praticantato e albi regionali per le assunzioni di ANNA MARIA SERSALE ROMA - Laurea magistrale (3+2) per...

14/10/2005
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Il Messaggero

Prof, chiamata diretta degli istituti
Laurea magistrale per tutti, praticantato e albi regionali per le assunzioni
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Laurea magistrale (3+2) per tutti gli insegnanti, un anno di praticantato obbligatorio e liste regionali per il reclutamento. Queste le novità contenute in uno dei due decreti sulla scuola che approdano oggi in Consiglio dei ministri. L'altra novità, attesa ma non scontata, è il consolidamento del liceo Tecnologico, che rafforza le discipline di indirizzo, mantenendo le specializzazioni per non disperdere il patrimonio degli Istituti tecnici. Lo avevano chiesto 16 associazioni confindustriali che un mese fa avevano diffuso un manifesto-appello in cui ribadivano il loro "no" alla nascita dei licei solo propedeutici agli studi universitari e poco professionalizzanti. Ma andiamo con ordine.
Il primo decreto riguarda la riforma delle superiori. Il secondo la formazione e il reclutamento dei docenti, dalla materna ai licei. Entrambi hanno un grande peso politico. Toccano nervi scoperti della scuola e su alcuni punti, anche all'interno della maggioranza, c'è chi ha sollevato critiche. Tuttavia il governo, dopo un pre-esame dei giorni scorsi, ha raggiunto l'accordo e oggi ci sarà l'approvazione. Ma l'iter è stato sofferto. Nelle Commissioni parlamentari i testi hanno ricevuto una sostanziale bocciatura dell'opposizione e raccolto consensi della maggioranza, con alcuni distinguo. I testi, infatti, hanno collezionato una trentina di annotazioni, molte della Cdl. Critiche anche dai sindacati. Per le superiori due settimane fa era stato deciso il rinvio: "Le Regioni avevano fatto pressione - sostiene Francesco Scrima, segretario nazionale della Cisl scuola - e il ministro Moratti aveva concordato lo slittamento della riforma al 2007. Il ministro si era anche impegnato a non sperimentare e a non far sperimentare la riforma. Ma c'è Forza Italia che preme e in Commissione cultura alla Camera ha preteso una nota in cui si dice che le scuole, grazie alla loro autonomia, possono anticipare la riforma. Se così fosse scoppierebbe il caos". "La verità è che dopo lo stop stanno riesumando la riforma", avverte Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas.
Sulla laurea per tutti i docenti, con valore abilitante, il consenso è unanime. Ma sulla gestione del personale affidata alle Regioni piovono critiche. Cgil, Cisl e Uil parlano di "eccesso di delega" e sparano a zero contro questa ipotesi: "Significa destrutturare l'intero sistema scuola, il governo può aspettarsi la nostra netta opposizione". L'ipotesi è che si arrivi alla "chiamata diretta" degli istituti, i quali, per il 50% delle necessità, dovrebbero attingere dagli Albi regionali dopo avere effettuato un "bando" di assunzione, secondo regole stabilite a livello nazionale.
Intanto, continua la sollevazione del mondo universitario contro il ddl sullo stato giuridico dei docenti. La Conferenza dei rettori ieri ha ribadito "il giudizio negativo" sulla legge, mentre gli atenei continuano il blocco della didattica e una decina di sigle associative decide una manifestazione nazionale il 25 ottobre a Roma, davanti alla Camera.


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