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Messaggero-Precari, più equi i nuovi punti". Insorgono i prof.

Palazzo Chigi ha approvato il decreto legge per la formazione delle graduatorie 2004-2005. Un bonus ai supplenti storici. "Precari, più equi i nuovi punti". Insorgono i prof. Il ministero: "Il disa...

04/04/2004
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Il Messaggero

Palazzo Chigi ha approvato il decreto legge per la formazione delle graduatorie 2004-2005. Un bonus ai supplenti storici. "Precari, più equi i nuovi punti". Insorgono i prof.
Il ministero: "Il disagio è colpa dei precedenti governi". I sindacati: si è fatta solo confusione
di ANNA MARIA SERSALE
4Le nomine dei professori, per il prossimo anno scolastico, verranno fatte sulla base di nuovi criteri stabiliti con il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri. I tempi per la formazione delle graduatorie stringono e, come anticipato dal Messaggero il 17 febbraio scorso, il governo ha imboccato la strada del decreto, mentre il Parlamento sta discutendo un disegno di legge sulla materia. Cambiano le regole. Ma il precariato resta una miccia pronta a esplodere. Per i Cip, i Comitati dei precari storici, ci sarà "l'ennesimo ribaltone", un nuovo terremoto che servirà solo a produrre "nuove ingiustizie" e "scavalcamenti". "Un decreto pilatesco - afferma Gianfranco Pignatelli, presidente dei Cip - che per l'ottava volta in quattro anni sovverte le posizioni, in pieno dispregio dei diritti acquisiti". Ma il decreto, e prima ancora il disegno di legge, non erano pensati per ristabilire "equità" e "ridurre il gap" tra precari storici e sissini? "Sì, proprio così. Ma - avverte Daniela Colturani, segretario nazionale della Cisl scuola - il decreto non cancella affatto le contraddizioni accumulate nel tempo. Frutto di una perseverante volontà di non ascolto e riesce perfino a discriminare le donne, riconoscendo 6 punti a chi fa il servizio di leva".
Per Enrico Panini, Cgil, "il governo continua a muoversi con un pressapochismo sconcertante, che alimenta confusione". "Approva un decreto ora - sottolinea ancora Panini - che sono a rischio i tempi per aggiornare le graduatorie, per fare le immissioni in ruolo con immediato diritto alla retribuzione, per cominciare il nuovo anno scolastico regolarmente". "E i 100 mila usati nella scuola? Qual è la risposta all'esercito di precari in attesa della cattedra?", per Alessandro Ameli, Gilda, ci sono "poche novità" e "molte ingiustizie". I precari iscritti nelle graduatorie permanenti, in attesa di nomina in ruolo, sono complessivamente 288.000, a fronte di circa 90 mila posti vacanti e un turn over annuale di 15 mila. Critico anche Massimo Di Menna, Uil: "L'atto del governo - afferma - è solo un compromesso sui punteggi. Non risponde alle legittime aspirazioni dei precari storici, nè a quelle dei sissini usciti dalle scuole universitarie di specializzazione".
Viale Trastevere non appare scossa dall'attacco dei sindacati. I consiglieri del ministro sono convinti che non si potesse fare di meglio. "Abbiamo riequilibrato - sostengono - la posizione delle diverse categorie di personale docente iscritto nell'ultimo scaglione delle graduatorie permanenti". Poi aggiungono: "Abbiamo sanato una situazione di incertezza". Il ministero in realtà accusa i governi precedenti: "Scelte politiche sbagliate hanno determinato il disagio attuale e dato origine ad un numero di aspiranti enormemente superiore ai posti disponibili". Dura la replica dei Ds: "Al governo non resta che sparare nel mucchio - osserva Chiara Acciarini, capogruppo della Quercia in Commissione istruzione al Senato - dopo avere compiuto l'ennesima revisione dei punteggi destinata, come le altre, a suscitare conflitti e discussioni. Ci aspettavamo almeno che al decreto fosse allegata una previsione certa dei posti da assegnare". Anche Titti De Simone, Prc, stronca il provvedimento: "è inutile" e "sbagliato".
Ma che cosa prevede? Quali cambiamenti introduce? Rispetto ai punteggi finora attribuiti, le novità principali sono le seguenti: 1) il bonus di 6 punti concesso ai precari storici; 2) la riduzione a un terzo del punteggio da attribuire al voto di abilitazione, in precedenza graduato da 12 a 36 e che ora passa da 4 a 12; 3) nella riduzione a un terzo del punteggio per le abilitazioni che si aggiungono a quella fatta valere come titolo di accesso; 4) dati 3 punti al diploma di specializzazione annuale, al master e al corso di perfezionamento. Il decreto legge inoltre affida alla contrattazione il contingente dei posti riservato ai passaggi di ruolo degli insegnanti in servizio, in modo da "destinare il maggior numero possibile di posti alle assunzioni dei precari".


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