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Messaggero-Precari, cambiano le graduatorie: tutto da rifare

SI' AL SENATO TRA LE POLEMICHE Precari, cambiano le graduatorie: tutto da rifare ROMA - Polemica sul decreto per l'avvio dell'anno scolastico e graduatorie nella bufera. L'Aul...

21/05/2004
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Il Messaggero

SI' AL SENATO TRA LE POLEMICHE
Precari, cambiano le graduatorie: tutto da rifare
ROMA - Polemica sul decreto per l'avvio dell'anno scolastico e graduatorie nella bufera. L'Aula di Palazzo Madama ha approvato, in prima lettura, il decreto che stabilisce interventi per l'avvio del prossimo anno scolastico e che prevede, tra l'altro, misure per il personale precario. Il decreto modifica i criteri per la formazione delle graduatorie degli insegnanti precari delle scuole di ogni ordine e grado. Il provvedimento passa ora all'esame della Camera dei deputati, che dovrà tenere conto della "modifica dei criteri sui punteggi". Per i professori, il termine della presentazione delle domande per aggiornare la posizione nella graduatoria, scade domani. Ma, dopo la modifica dei criteri dei punteggi, quasi certamente verranno riaperti i termini.
Intanto, arriva una valanga di critiche sul provvedimento del Senato. Il segretario della Cgil scuola, Enrico Panini, afferma: "Aumenta la precarizzazione della scuola. Il governo sta introducendo nel nostro ordinamento la figura del precario a vita". Per Francesco Scrima, nuovo segretario nazionale della Cisl scuola, "il provvedimento è lacunoso, non risolutivo e fortemente penalizzante per un'intera categoria". Albertina Soliani, capogruppo nella commissione Istruzione di Palazzo Madama ed esponente della Margherita, dice: "Altro che avvio ordinato del nuovo anno scolastico, ancora 180 mila supplenti invece delle necessarie immissioni in ruolo. Questo decreto non solo aggira i problemi del reclutamento del personale della scuola, ma, addirittura, va nella direzione opposta". Analoghe le parole di Chiara Acciarini, senatrice dei Ds. Replicano l'Udc, che considera "pretestuose le critiche", e il senatore di An Giuseppe Valditara: "Il decreto rimedia - ha detto - agli errori dei governi dell'Ulivo e fa voltare pagina alla scuola italiana. Rappresenta una risposta ad un enorme problema sociale, frutto di anni di errori, di politiche sbagliate che hanno origini lontane. Non possiamo dimenticare la responsabilità di chi ha trasformato la scuola in un centro di collocamento per poi bloccare i concorsi".
A. Ser.


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