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Messaggero: Mussi: «Non c’è libertà senza ricerca»

Il ministro entusiasta dei Laboratori e dell’esperimento con il Cern di Ginevra

13/09/2006
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Il Messaggero

di GIANCARLO DE RISIO

L’AQUILA-Settecentotrentadue chilometri da Ginevra al Gran Sasso in due millesimi di secondo e mezzo. Quando il ministro della Ricerca scientifica Fabio Mussi si è fermato davanti ai computer di ”Opera”, una complessa apparecchiatura dei Laboratori di Fisica Nucleare, il tracciato dei neutrini provenienti dal Cern era già sui monitor. Un lancio perfettamente riuscito, anche se avvenuto il 18 agosto scorso. Quello di ieri è stato infatti il varo ufficiale di questo nuovo esperimento sui neutrini (particelle elettricamente neutre di massa piccolissima), che ha portato sotto il Gran Sasso decine di scienziati tra cui l’ideatore dei Laboratori Antonino Zichichi e il Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia. Finora sono arrivati sui monitor di ”Opera” 30 neutrini. Altri verranno captati dal prossimo ottobre. E si andrà avanti così per cinque anni. Alla fine dal Cern, il Centro europeo per la Fisica delle particelle, ne saranno stati ”catturati” circa 30mila. Obiettivo della nuova ricerca è stabilire quanti di questi si saranno trasformati in neutrini di tipo diverso. Una mutazione che potrebbe aprire nuovi orizzonti nel campo della fisica. Mussi si mostrato particolarmente interessato all’evento. Il ministro è rimasto colpito dall’imponenza dei Laboratori di Fisica Nucleare: «E’ un’esperienza notevole -ha detto-, e mi rendo conto che questo esperimento pone un grande interrogativo: sapere com’è fatto il mondo, com’è fatto l’universo. E’ strabiliante, e conferma che la ricerca è un fattore determinante della libertà umana». In precedenza il ministro che era accompagnato dal governatore Ottaviano Del Turco e dalla presidente della Provincia Stefania Pezzopane, al termine del dibattito scientifico aveva confermato il suo impegno per la ricerca. «Il nostro -ha detto- è un paese curioso. E’ tra quelli del G8 che è spende meno per la ricerca scientifica. Tuttavia, non è ultimo per la qualità e il numero dei risultati. Da noi ci sono buoni cervelli e ottime qualità. I soldi, allora, bisogna spenderli bene. Certo occorre un maggiore impegno finanziario. Ci muoveremo su questa linea. Statene certi non sarò io il liquidatore dell’università e della ricerca italiana». Il ministro ha parlato di un impegno finanziario, quest’anno, che potrebbe andare dai 680 agli 880 milioni di euro in più. Non è molto, ma è già qualcosa. Qualche minuto prima Del Turco gli aveva sollecitato «maggiori risorse da parte del Governo. La Regione Abruzzo sta facendo la sua parte». Ed ha accennato alle 40 borse di studio ad altrettanti studenti che andranno a studiare a Princeton. Il dibattito scientifico ha visto gli interventi del direttore dell’Istituto di Fisica Nucleare Roberto Petronzio, di Zichichi che ha ricordato come nacque l’idea del laboratorio sotterraneo, di Nicola Cabibbo che ha rievocato le varie fasi della sua costruzione, di Luciano Maiani già direttore del Cern che ha rifatto la storia del progetto del fascio dei neutrini dal Cern al Gran Sasso. Sono seguiti gli interventi di Rubbia e Declais.


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