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Messaggero-Maturità, tutti sereni tranne i presidenti

via alla prova finale per 35 mila studenti nel Lazio. A ruba il kit con cd, guide e manuali in vendita su Internet. E la globalizzazione entra nel tototracce Maturità, tutti sereni tranne i presiden...

07/06/2002
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Il Messaggero

via alla prova finale per 35 mila studenti nel Lazio. A ruba il kit con cd, guide e manuali in vendita su Internet. E la globalizzazione entra nel tototracce
Maturità, tutti sereni tranne i presidenti
Il nuovo esame toglie l'ansia ai ragazzi, ma anche poteri ai vertici delle commissioni: "Siamo solo notai"
di RAFFAELLA TROILI

Maturi o no, il tempo stringe. Sabato finisce la scuola, il 19 giugno (giorno della prima prova scritta) si avvicina, gli scrutini sono già in corso in molte scuole. Tempo di preparativi frenetici negli istituti superiori, anche se tra gli studenti si respira un'aria nuova: sono tutti più sereni, l'esame con i professori di sempre è quanto di meglio potessero sognare quando erano al primo anno.
Ad affrontare l'ultima prova, sono in tutto il Lazio 34.938 studenti (di cui 31.814 interni e 3.124 esterni), 168 in più di quelli dell'anno passato, quando conseguì la maturità il 94,5%. I presidenti, gli unici esterni, sono 354 (da quest'anno, non più uno per commissione, ma solo uno per scuola).
Più serene le commissioni e i ragazzi, più veloci gli esami. I tempi si annunciano più brevi, entro la prima decina di luglio, al massimo per metà mese, tutte le operazioni dovrebbero essere terminate. Le prime due prove scritte si terranno il 19 e 20 giugno, la terza è in programma per il lunedì successivo, il 24 giugno. Tempo cinque giorni, massimo una settimana, partiranno gli orali. Tutto dunque fila liscio? Non proprio, perché se i compensi resteranno quelli dell'anno scorso (circa 820 euro netti), si annuncia una fuga di massa dei presidenti. Contestano, tra l'altro, il fatto che da quest'anno il carico di lavoro sarà notevolmente diverso da scuola a scuola: c'è chi avrà a che fare con un paio di sezioni, e chi dovrà sobbarcarsi anche di 10 classi (dopo è previsto un incentivo). "Dovremo saltare da una commissione all'altra, saremo una sorta di ballerini e notai", scherza un preside. "E' vero, pare che i presidenti non abbiano altri poteri, se non quelli di notai", aggiunge Maurizio De Renzi, a capo del Seneca. Ma anche lui, come molti altri colleghi è favorevole alle novità introdotte dal ministro Moratti: "E' un sistema che già vige in molti paesi d'Europa, in alcuni invece non hanno nemmeno l'esame. Rende tutti più tranquilli, perché ci si conosce reciprocamente: le improvvisazioni, gli errori o le supervalutazioni non dovrebbero esserci". Invece è polemico, De Renzi, nei confronti di quei prof che chiedono adeguati incentivi per il lavoro aggiuntivo in sede d'esame: "Chiariamoci le idee: la legge prevede che abbiano 30 giorni di ferie, non sta scritto da nessuna parte che debbano avere tre mesi".
Una cosa è certa: "Gli studenti e le famiglie sono tutti molto più rilassati - aggiunge Donatella Poselli, presidente dell'Unione italiana genitori - del resto, se la scuola valuta e prepara i ragazzi, per quale motivo si deve poi pensare che l'esame con gli interni abbia meno valore?". Eppure, c'è sempre qualcuno che alla fine si fa prendere dall'ansia. E ogni rimedio è buono per stare più tranquilli. Così, sul sito www.Studenti.it già sono state vendute (a 12,99 euro), 5mila copie del kit per affrontare l'esame (contiene cd, guide e manuali). Intanto il tototracce è cominciato. Ma il tema che gira di più, quello sulla globalizzazione, è abbastanza ovvio.


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