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Messaggero: Maturità, basta la media del 6: ammessi anche con insufficienze

Il ministero: ma niente esame con il 5 in condotta

08/04/2009
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Il Messaggero

di RAFFAELLA GRIGGI

ROMA - Forse aveva ragione Venditti in una delle sue storiche canzoni: maturità ti avessi presa prima. Mate quattro, italiano otto. Scrutini alle porte, incertezza, l’angoscia che sale. Fino a qualche settimana lo studente all’ultimo anno delle scuole secondarie che avesse avuto questi voti a quasi due mesi dagli esami di maturità, forse difficilmente sarebbe stato ammesso. E invece da ieri, qualcosa è cambiato.
La bella notizia arriva tra i banchi dopo una riunione dei tecnici del Ministero della Pubblica Istruzione che forse allontana la storica paura per chi è all’ultimo anno di scuola. Quest’anno in pratica le norme che sembravano inasprite si riveleranno in realtà più morbide. Si potrà accedere alla maturità infatti anche con qualche insufficienza.
I dati sugli esiti del primo quadrimestre rilasciati dal Ministero erano poco incoraggianti: una pioggia di brutti voti in ogni disciplina, educazione fisica compresa. Settantadue ragazzi su cento con almeno un’insufficienza in pagella, e quindi ci vuole poco a capire che la maggior parte di loro si è dovuta mettere sui libri, a studiare seriamente, anche last minute per presentarsi davanti alla commissione esaminatrice. L’orientamento di Viale Trastevere sulle regole relative all’ammissione del famoso esame di maturità sembra in queste ore piuttosto chiaro, anche se ultimamente c’era stata un po’ di confusione. Maria Stella Gelmini una settimana fa appena aveva annunciato che chiunque avesse in pagella un cinque non avrebbe potuto sostenere l’esame.
Una promessa che aveva preoccupato e non poco i 500mila liceali di tutta Italia, e anche i docenti che chiedevano come comportarsi in merito. Ieri, la svolta: il Miur ha emanato un’ordinanza ministeriale che va ancora perfezionata ma in cui si sono fissate regole precise per l’anno corrente.
Nel provvedimento viene confermato però che con l’insufficienza in condotta lo studente dovrà ripetere la classe. A oggi resta dunque valido il decreto ministeriale del 2007 con il quale l’allora ministro Giuseppe Fioroni introdusse per questo anno l’obbligo della media del sei per l’ammissione all’esame di stato. Un’altra novità è la reintroduzione del punteggio finale nei quadri dell’istituto. Il capitolo condotta invece continua a far discutere: il regolamento sulla valutazione, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 13 marzo, parlava chiaro: «cartellino giallo» alla prima sanzione disciplinare dopo il quale, se il comportamento grave persiste, il collegio dei docenti sfodererà il ”cartellino rosso”, cioè il 5 in condotta. E di 5 in condotta nel primo quadrimestre ne sono stati assegnati ben 34 mila: il voto comporterà la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato.
«Il regolamento è un modo per premiare chi si comporta bene e per educare, non per punire, gli indisciplinati», ha sempre detto la Gelmini. Il 5 in condotta potrà essere attribuito solo dal collegio dei docenti e solo per quelle che vengono definite «gravi violazioni». Le associazioni di studenti sono in prima linea nel contestare il regolamento sulla valutazione: «Una norma - osserva la Rete - che viene attuata in corso d'opera e che mette anche in discussione il senso dell'esame di Stato, che dovrebbe essere un esame a cui hanno accesso tutti gli studenti in quanto esame nazionale, basato su criteri comuni».


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