Messaggero-Latino e greco, il Vaticano in campo: vanno difesi

Le lingue antiche a scuola
Latino e greco, il Vaticano in campo: vanno difesi
ROMA - Il Vaticano scende in campo con decisione a difesa del latino e del greco. E contro le "deludenti politiche scolastiche" degli ultimi decenni che non sostengono le lingue antiche promuove un premio giornalistico e cinematografico per articoli o spot che mettano in luce il "contributo dato dalle lingue classiche allo sviluppo scientifico e culturale dell'Europa e dei paesi di cultura europea". Il concorso, bandito dal Pontificio comitato di scienze storiche, parte dalla denuncia del fatto che "il progressivo declino della conoscenza del greco e del latino porterà a un numero sempre più esiguo di studenti capaci oggi di dedicarsi non solo agli studi storici, ma anche a quelli filologici, filosofici e teologici su un livello adeguato e quindi al totale blocco della ricerca seria in questi settori". Ma la scuola italiana, stando ai piani di riforma della secondaria, si appresta a ridurre le ore di latino proprio al liceo classico (lo ha anticipato il Messaggero , domenica 23 gennaio).
Con il concorso appena bandito il Pontificio consiglio intende contribuire al "sostegno e all'incremento dell'insegnamento delle lingue classiche nelle scuole e università". Studiare il latino e il greco, osservano in Vaticano, non serve solo agli studi storici, ma a filosofia, filologia, teologia e in definitiva alla cultura europea. "Riteniamo - sottolinea infatti il Pontificio consiglio - che il progressivo declino della conoscenza del greco e del latino porterà a un numero sempre più esiguo di studenti capaci di dedicarsi non solo agli studi storici, ma anche a quelli filologici, filosofici e teologici su un livello adeguato e quindi al totale blocco della ricerca seria in questi settori". "Occorre ribadire con forza - sottolineano in Vaticano - e a tutti i livelli istituzionali, l'importanza dell'insegnamento delle lingue classiche. Importante che tutti siano sensibilizzati, in particolar modo le autorità a livello nazionale preposte alle scelte educative".