Messaggero-La Moratti alla Camera "I tagli agli organici non compromettono il prossimo anno"

Scuola/ La Moratti alla Camera "I tagli agli organici non compromettono il prossimo anno"
ROMA - Nessun effetto negativo sul sistema dell'istruzione deriverà dalla riduzione degli organici della scuola, peraltro già prevista dai precedenti governi anche se mai attuata. Così ha risposto, in sintesi, il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, durante il "question time" alla Camera, a un'interrogazione dei Ds in materia.
"Gia nel corso della passata legislatura, la legge Finanziaria del '98 - ha ricordato la Moratti - aveva previsto la riduzione degli organici del personale docente da realizzarsi nell'anno '99 (una riduzione del 3%) e la successiva legge Finanziaria del 2000 aveva previsto una ulteriore riduzione dell'1%. Tali riduzioni non erano mai state realizzate dal precedente governo e ne era derivata una rilevante spesa non prevista nè coperta. Il nostro Governo si è posto l'obiettivo di ricondurre il rapporto alunni-docenti ai parametri europei. Le leggi finanziarie 2002-2003 - ha spiegato il ministro - hanno previsto riduzioni di organico, contenute peraltro, e hanno destinato tutti i risparmi alla valorizzazione del personale docente".
I decreti per la determinazione degli organici per l'anno scolastico 2003-2004 hanno operato il contenimento - ha inoltre assicurato il ministro - "in maniera da consentire il mantenimento qualitativo del servizio scolastico e non produrranno effetti negativi sul sistema scolastico formativo. Le dotazioni sono state, infatti, determinate in relazione alle esigenze di funzionamento delle istituzioni scolastiche, tenendo conto del numero degli alunni iscritti e frequentanti, peraltro in costante e sensibile calo, soprattutto al Sud, sia nella serie storica che nelle previsioni per il prossimo anno scolastico". Moratti ha poi aggiunto che per ciò che concerne le assunzioni, negli ultimi due anni le immissioni in ruolo hanno riguardato 63 mila docenti e per l'anno scolastico 2003-2004 è stata avanzata al ministro dell'Economia la richiesta per l'assunzione di ulteriori 21 mila unità.
Dal canto loro, i precari si preparano a scendere in piazza il 16 giugno prossimo con una manifestazione a Roma: l'obiettivo è di indurre il Governo a emanare il decreto che autorizza le nomine in ruolo del personale docente e Ata e risolvere i gravi problemi della categoria.