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Messaggero-L'iscrizione anticipata sarà possibile per tutti gli 80mila bambini" Boselli (Sdi): "Dal governo solo parole"

"L'iscrizione anticipata sarà possibile per tutti gli 80mila bambini" Boselli (Sdi): "Dal governo solo parole" di ANNA MARIA SERSALE ROMA - "Gli insegnanti sono paga...

12/03/2004
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Il Messaggero

"L'iscrizione anticipata sarà possibile per tutti gli 80mila bambini" Boselli (Sdi): "Dal governo solo parole"
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - "Gli insegnanti sono pagati poco", per la prima volta Silvio Berlusconi lo ammette e annuncia "aumenti" per il personale della scuola. Non quantifica, il premier, ma assicura che nelle buste paga arriveranno più soldi. Il presidente del Consiglio non solo promette di aprire i cordoni della borsa, ma parla di una scuola che renderà il "Paese più competitivo". Seduto accanto alla Moratti, nello studio di "Porta a Porta", arringa i telespettatori: "Troppe falsità circolano sulla riforma, non ho mai sentito tante stupidaggini, l'opposizione fa opera di mistificazione, così insegnanti e genitori scendono in piazza inconsapevoli". Poi, il premier definisce "due dischi rotti" i sindacalisti di categoria, Daniela Colturani, Cisl, e Enrico Panini, Cgil, che hanno criticato la riforma in due interviste di pochi minuti registrate fuori dello studio.
"La scuola interessa 25 milioni di italiani - ha detto Berlusconi - Ma va cambiata, i ragazzi non escono preparati, per i livelli di apprendimento l'Italia si colloca tra il 21mo e il 26mo posto tra i Paesi Ocse". Anche la Moratti si dichiara insoddisfatta delle performances della scuola italiana: "Se non vogliamo essere messi da parte dobbiamo imprimere una svolta". Poi difende la sua riforma ("anche l'Eurispes, che non è tenero con il governo, ha dato un giudizio positivo"). Rassicura sul tempo pieno e l'anticipo scolastico, vittime "di un'opera sistematica di disinformazione". "Non garantiamo soltanto le 40 ore - afferma il ministro - ma i contenuti. La presenza degli insegnanti, infatti, sarà costante. Quanto alla possibilità di iscrivere prima i figli, non ci sono problemi: la copertura economica prevede la possibilità che si iscrivano tutti gli 80 mila bambini in età".
Ospiti con un collegamento in diretta il leader nazionale della Uil, Luigi Angeletti, e dello Snals, Fedele Ricciato. Il primo ha detto di "non avere mai posto la questione del tempo pieno", il secondo che la "riforma va attuata, ma garantendo i finanziamenti". Presente in studio il direttore del "Messaggero", Paolo Gambescia, che ha toccato uno dei punti più discussi della riforma: "Non si può chiedere ad un ragazzo di 13 anni di scegliere che cosa fare nella vita, mettendolo davanti al bivio: da una parte la formazione professionale, dall'altra la scuola vera e propria. Con il rischio di accentuare le disuguaglianze sociali". La Moratti ha ribattuto che la sua riforma non è classista: "Le disparità nascono nella vecchia scuola, noi le combattiamo".
In sala non c'erano politici dell'Ulivo. Ma il capo dell'opposizione Piero Fassino ha fatto sapere quello che avrebbe detto se fosse stato invitato: "Il governo non investe nella formazione. Avete distrutto le elementari, dati e cifre sono lì a dimostrarlo. E un Paese che non investe è destinato a restare in panchina, mentre l'Italia dovrebbe giocare da protagonista. Il sistema di istruzione rischia di essere più povero e precario". Di rincalzo Francesco Rutelli, Margherita: "Quella riforma compromette il nostro futuro". Ed Enrico Boselli, Sdi: "Dal governo solo parole".
Ministro e premier dallo studio di Bruno Vespa hanno snocciolato una sfilza di stanziamenti. Soldi freschi, che dovrebbero ridare ossigeno all'intero sistema scolastico. "A cominciare dai 16.000 miliardi di vecchie lire", ha assicurato il premier, soldi di cui si parla dai tempi della prima campagna elettorale. Ma stavolta il governo rilancia e mette in programma 45.829.000 euro per l'anticipo, 35.000.000 euro per inglese e informatica (il quadro completo è pubblicato nel grafico in pagina). Berlusconi, però, ipotizza anche una "redistribuzione delle tasse universitarie". Secondo i più attenti osservatori potrebbe prevedere degli aumenti. La scuola, intanto, non abbassa la guardia. Chiede fatti. Ad eccezione dello Snals tutti i sindacati sono schierati contro la riforma e il 26 ci sarà lo sciopero generale, indetto prima che gli altri lavoratori decidessero di incrociare le braccia contro la riforma delle pensioni.


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