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Messaggero-Il sottosegretario Aprea: i soldi ci sono

Il sottosegretario Aprea: i soldi ci sono Riforma della scuola, il Consiglio nazionale boccia la Moratti di ANNA MARIA SERSALE ROMA - "Non faremo riforme a costo zero", ha esordito il sottoseg...

12/04/2002
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Il Messaggero

Il sottosegretario Aprea: i soldi ci sono
Riforma della scuola,
il Consiglio nazionale
boccia la Moratti
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - "Non faremo riforme a costo zero", ha esordito il sottosegretario all'Istruzione Valentina Aprea, intervenendo al convegno organizzato dallo Snals su "Quale scuola per l'Italia nel contesto europeo". Per gli obiettivi di riforma che il governo "si è posto", a partire dal prossimo anno, la copertura finanziaria è piena ed è prevista dalla stessa legge delega". Il sottosegretario ha così risposto alle critiche dei giorni scorsi. "I finanziamenti - ha proseguito - saranno stabiliti nei singoli decreti delegati". Però mentre il sottosegretario rassicura sugli investimenti, il Cnpi, il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, che è il massimo organo collegiale di autogoverno della scuola, boccia il piano di riforma del ministro Moratti. La stroncatura riguarda sia il metodo (il ricorso alla legge delega), sia il merito (dure critiche sui contenuti). Il voto è stato pressochè unanime: un solo contrario e 4 astenuti. Il Cnpi è composto a 75 membri eletti, più rappresentanti di Confindustria, Cnel, sindacati e altre organizzazioni legate al mondo della scuola. Il parere è obbligatorio, ma non vincolante.
Intanto, il sindacato autonomo Snals ieri ha presentato due sondaggi svolti su un campione di oltre 64 mila addetti, tra docenti, presidi e personale tecnico amministrativo. Il 64% degli intervistati boccia il ricorso al sistema della delega al governo per la riforma della scuola e il 90% chiede risorse finanziarie certe con l'approvazione di un piano pluriennale di investimenti. Dai sondaggi emergono altri dati interessanti: su un campione di 32.934 operatori scolastici emergono forti perplessità (dal 62% dell'intera categoria e dal 60% dei docenti della scuola dell'infanzia e primaria) circa l'anticipo delle iscrizioni alla scuola dell'obbligo, per gli effetti che esso potrebbe avere sull'intero percorso formativo. Preoccupazioni sono emerse (72%) sulle reali possibilità di passaggio dai licei alla formazione professionale e viceversa, mentre il 59% dei docenti ritiene che la scelta anticipata tra percorsi dell'istruzione e della formazione abbassi il livello culturale generale. Il personale della scuola chiede, inoltre, il mantenimento del tempo pieno e prolungato (76%) dei piani di studio e delle attuali materie di insegnamento (82%). Molte riserve (62%) sono state espresse sul trasferimento dell'istruzione professionale alle Regioni.


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