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Messaggero: Il senatore Asciutti: Usciti dalla giungla delle sperimentazioni

Tuttavia il senatore invita il governo a «non disperdere le esperienze migliori nate per rendere più funzionale l’offerta di formazione».

28/01/2010
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Il Messaggero

ROMA - Franco Asciutti, senatore Pdl in quota Forza Italia, relatore per i licei, giudica positivamente la riforma Gelmini e la riduzione delle sperimentazioni «che sono una giungla - dice - nata per accontentare tanti professori e questo non era più tollerabile». Tuttavia il senatore invita il governo a «non disperdere le esperienze migliori nate per rendere più funzionale l’offerta di formazione».
In che modo?
«Utilizzando una quota di flessibilità oraria, che può consentire alle singole scuole di personalizzare i percorsi rispetto alle esigenze dell’utenza e del territorio».
Il Senato ha dato parere favorevole alla riforma
«Certo, a condizione che il riordino delle superiori si applichi solo alle classi prime, per garantire la necessaria gradualità e continuità didattica. Anche il governo è d’accordo».
La scuola protesta perché verrebbero sacrificate la storia e la geografia.
«Non è vero, non c’è una riduzione di queste materie, i loro quadri orari non sono stati modificati. Se però uno pensa che ogni indirizzo debba avere tutte le materie del mondo allora sbaglia, intendo dire che se uno studente frequenta il tecnologico farà più materie scientifiche e meno latino, e così via. Quaranta materie, come è oggi nei professionali, sono disastrose».
L’opposizione ha votato contro e anche nella scuola ci sono malumori, lei che ne pensa?
«Il voto contro fa parte del gioco della politica. Berlinguer, Moratti, Fioroni e ora Gelmini... tanti tentativi di riformare la scuola. Però ora nel Paese c’è un bisogno non più rinviabile di portare a regime le tante sperimentazioni che si sono moltiplicate e che se sono cresciute a dismisura».
Crede che questa sia la volta buona?
«Ne sono certo. Tra l’altro dobbiamo dare forza agli istituti tecnici e professionali, lo chiede l’industria che ha bisogno di esperti che non trova, tanto che nel settore della tecnica ci sono 80mila posti vacanti».
Diritto ed economia spariranno?
«Con la flessibilità oraria di cui potranno disporre le scuole, negli istituti tecnici queste materie trovano collocazione».
Il linguistico esce dal limbo?
«Non se ne poteva più di una sperimentazione ormai quasi quarantennale, finalmente entra a pieno titolo nell’ordinamento del sistema scolastico statale, con pari dignità rispetto agli altri licei».
Che cosa ha chiesto al governo?
«Di porre mano contestualmente alla riforma degli organi collegiali, onde evitare il rischio di sovrapposizioni anche a seguito di alcuni interventi disposti dal riordino delle superiori, esame come ad esempio l’introduzione dei dipartimenti per i docenti e i consigli scientifici».
A. Ser.


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