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Messaggero-Il prof Mario e le agende rispedite al Ministero

La storia Il prof Mario e le agende rispedite al Ministero di LAURA BOGLIOLO Anche lui ieri era in piazza contro la Riforma Moratti. E non poteva essere altrimenti. Mario Fer...

19/01/2004
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Il Messaggero

La storia
Il prof Mario e le agende rispedite al Ministero
di LAURA BOGLIOLO

Anche lui ieri era in piazza contro la Riforma Moratti. E non poteva essere altrimenti. Mario Fermante, 36 anni, docente di sostegno presso l'Istituto Francesco De Sanctis di Genzano, ideatore di una campagna singolare: la restituzione al mittente delle agende "Una scuola per crescere" inviate dal ministero di viale Travestere ai docenti e al personale Ata delle scuole italiane per informarli sulla novità della Riforma. Al ritmo di "L'agenda? No, grazie" Mario ha organizzato la protesta che, partita dai Castelli Romani, si è estesa a livello nazionale e si è conclusa a Roma il 5 dicembre, quando i responsabili del ministero di viale Trastevere si sono vesti recapitare enormi scatoloni infiocchettati contenenti migliaia di agende. "Quanti soldi ha speso il ministro? Prima dell'obbligo di informare - spiega Mario - dovrebbe esserci quello di soddisfare le esigenze degli alunni e delle famiglie".
"Nella mia scuola - continua Mario, sposato con Katia Mancini, un anno più giovane, insegnante alla scuola elementare Plesso Don Milani di Ariccia - la palestra e la sala di informatica sono strutture carenti". Secondo Mario l'agenda rappresenta "la scuola che non c'è, quella fatta di foto bambini sempre sorridenti, ritratti in aule superattrezzate".
Alla campagna avevano aderito scuole di Limbiate (Milano), di Quartu Sant'Elena (Cagliari), il S.a.m. (sindacato autonomo magistrale) Gilda e la Cgil Scuola di Milano. E "ancora oggi - racconta Mario - continuano ad arrivare richieste di informazioni su come fare per restituire l'agenda". L'autore del "pacco dono" precisa che l'iniziativa non ha colori politici. "L'idea nasce da un confronto familiare tra una coppia di docenti, quando, entrambi torniamo sfiniti dal lavoro e ci raccontiamo la giornata a scuola. Leggere sull'agenda che lo studente alla fine del primo ciclo di istruzione avrà "il gusto della poesia e della narrativa, sa orientarsi entro i principali genere letterali antichi" ci ha fatto scoppiare a ridere. I nostri alunni non sono robot programmati, hanno grandi potenzialità.


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