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Messaggero-I ragazzi bocciano il quiz, i prof l'esame

I ragazzi bocciano il quiz, i prof l'esame La terza prova non convince gli studenti. Critiche generali da un gruppo di docenti di MASSIMILIANO COSCETTA La terza prova sc...

25/06/2003
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Il Messaggero

I ragazzi bocciano il quiz, i prof l'esame
La terza prova non convince gli studenti. Critiche generali da un gruppo di docenti
di MASSIMILIANO COSCETTA

La terza prova scritta, quella del "quizzone", è stata bocciata dai ragazzi. I test svolti ieri, diversi per ogni scuola, rappresentavano l'ultimo ostacolo prima degli orali e secondo molti studenti romani, considerata la complessità delle domande e il poco tempo per rispondere, sono stati più d'intralcio che non d'aiuto.
"Altro che crocette, la prova di matematica era tutt'altro - afferma Antonio Veneziano della III A del Visconti - Ma non era difficile, l'ho superata in 10 minuti. E' stato il resto a farmi faticare non poco e per tutto il tempo che mi restava a disposizione". Per Paolo Di Tella della III C non ci sono dubbi: "La terza prova è giusta, anche se credo che tutto sommato sia inutile visto che le domande sono quelle fatte durante l'anno dai nostri professori". Riccardo Lana, compagno di classe di Paolo, è d'accordo: "I quiz non erano semplici ma riguardavano cose che bene o male avevamo già trattato". "La prova è a discrezione delle singole scuole - aggiunge Riccardo Mazzucchelli, "Scox" per i suoi compagni - qui si sono impegnati, e visto che il mio nome verrà pubblicato, voglio ribadire la serietà applicata nella nostra scuola".
Non sono dello stesso parere gli studenti del I Liceo Artistico Statale di Roma a via di Ripetta che hanno contestato la scelta di molte domande incentrate su argomenti trattati in maniera superficiale durante l'anno. "Che ne so io se la casa di Matisse era arredata in stile 'borghese' - si lamenta Ester Fiammetta nel cortile del ferro di cavallo - se mi avessero chiesto quali opere aveva realizzato il maestro francese avrei certamente dato una risposta migliore". Per Marco Lavagno del quinto G, si è trattato di una prova da bocciare: "E' agli orali che i professori possono realmente costatare la nostra preparazione".
Altro liceo altri studenti, ed anche qui pareri discordanti fra i pochi che dicono d'essere andati bene ed i più che contestano il metodo usato. "Ho appena finito e sono stressata da morire - dice Stacy Sisto subito dopo esser uscita dal portone del Nazareno - secondo me questo rimane l'unico modo per verificare la preparazione in tutte le materie". Non ha dubbi, Ginevra Saraceni del liceo linguistico dello stesso istituto: "Una prova positiva. Adesso non resta che aspettare il 4 per gli orali". Completamente in disaccordo Orsetta Lopane risponde: "Il tempo a disposizione, un'ora e 30 minuti non basta così come non bastano le 10 righe per rispondere a domande complesse".
Due ore e trenta per rispondere a due domande per ognuna delle cinque materie. Questa la terza prova al liceo Tasso. "E' andata male - afferma Riccardo C. - soprattutto in scienze e fisica. Per noi il tempo è stato sufficiente però è difficile sapere tutto di ogni materia". Continua Sergio De Cicco della III D: "Le domande erano sulla prima e sull'ultima parte del programma e a differenza di molti non credo nell'inutilità di questa prova in quanto, al fine dei punteggi, conta molto di più uno scritto che non un orale".
Se molti ragazzi bocciano la terza prova, il Coordinamento docenti romani critica tutto l'esame di Stato e ne chiede la modifica, da attuare già l'anno prossimo: "La stampa ha dedicato ampio spazio alle polemiche sul carattere più o meno "berlusconiano" delle prove di italiano assegnate alla maturità di quest'anno, ma poca attenzione ha riservato, con rare eccezioni, al tema di fondo - dicono i docenti coordinatori del classico Tasso, dello scientifico Morgagni e del tecnologico Ferraris - ci chiediamo se serva davvero un esame finale che assomiglia sempre di più alle prove di fine anno che quasi tutti gli insegnanti già fanno sostenere ai loro allievi. E ancora se serve davvero una procedura di assegnazione dei voti che assomiglia a uno scrutinio finale, visto che ne sono protagonisti gli stessi insegnanti che gli allievi avevano nel corso dell'anno". In Italia è la Costituzione ad esigere che ogni ciclo scolastico inizi o si concluda con un esame di Stato. Se non ci fosse questa prescrizione, nulla impedirebbe di fare come già si fa in alcuni Paesi del Nord Europa, dove l'esame non c'è.
I docenti del coordinamento hanno assicurato che stanno organizzando una rete nazionale per portare alcune istanze di rinnovamento direttamente all'Istituto Nazionale di Valutazione. E non escludono di coinvolgere anche i comitati romani dei genitori. "Già abbiamo allargato i contatti all'Unione genitori e al Coordinamento genitori democratici, a fine agosto stileremo il primo documento comune".


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