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Messaggero-I presidi: la soluzione è far decidere a noi

LE REAZIONI I presidi: la soluzione è far decidere a noi Preoccupazione tra i capi d'istituto e le associazioni di genitori: penalizzati i ragazzi ROMA - I presidi per risolvere l'annoso pasticc...

24/08/2002
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Il Messaggero

LE REAZIONI
I presidi: la soluzione è far decidere a noi
Preoccupazione tra i capi d'istituto e le associazioni di genitori: penalizzati i ragazzi
ROMA - I presidi per risolvere l'annoso pasticcio delle graduatorie un'idea ce l'hanno. "Le liste provinciali sono ormai prive di qualunque senso - sostiene Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale di categoria - Servono solo ad allungare i tempi delle nomine e a rendere più macchinoso il sistema. Le scuole saranno costrette ad aspettare una circolare ministeriale per sapere che cosa fare, poi dovranno attendere anche la rideterminazione delle graduatorie provinciali dagli uffici periferici dell'amministrazione. Tutto questo in regime di autonomia!". Non è la prima volta che Rembado dà la sveglia al governo su questo punto. I dirigenti scolastici chiedono da anni "l'organico d'istituto" e la possibilità di gestire direttamente il personale.
Tra graduatorie da rifare e sperimentazione della riforma, la scuola si avvia ad un inizio quantomeno incerto. Nella confusione generale si levano le perplessità dei presidi, dei genitori e anche degli studenti. "E' chiaro - continua Rembado - che la sentenza del Tar del Lazio rappresenta un ulteriore elemento di difficoltà che si va ad aggiungere ad altri motivi di preoccupazione, come il mancato esaurimento delle nomine al 31 luglio, gli organici incompleti, l'inizio della sperimentazione della riforma".
A spiegare che cosa avverrà nel prossimo futuro è Armando Catalano, responsabile della Cgil per la dirigenza scolastica. "I docenti nominati dovranno essere "licenziati" e poi riassunti in base a graduatorie diverse. Significa che non necessariamente i nomi dei nuovi assunti corrisponderanno ai vecchi. A rifare le graduatorie dovranno essere sia i Centri dei servizi amministrativi delle direzioni regionali (gli ex provveditorati), sia le "scuole-polo". Ma in ogni caso, per noi presidi significa non avere alcuna certezza all'inizio dell'anno".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Angela Nava, portavoce del Coordinamento Genitori democratici: "I ragazzi pagheranno sulla loro pelle tutto questo. Avremmo preferito la sordina del ministero sugli ottimismi di un inizio d'anno scolastico glorioso, piuttosto che un boomerang del genere. Se l'anno scolastico inizierà con i docenti già nominati, potremmo essere costretti ad un cambio fra qualche mese, a scuola avviata e sarebbe un vero dramma. Si pensa di poter dirigere la scuola come un'azienda, formulando nomine in base a criteri del tutto nuovi e dichiarando in qualche modo nullo un concorso dello Stato".

A. Ser.


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