Messaggero-"Graduatorie sbagliate, è una trappola"

Una folla di insegnanti ha aspettato dalle 8.30 alle 15 all'Ipsia Duca D'Aosta. Poi la sgradita sorpresa: dopo i ritardi anche gli errori
"Graduatorie sbagliate, è una trappola"
La rabbia dei precari della scuola: facciamo ricorso. Ma hanno solo tre giorni utili per presentarlo
di ALESSANDRA MIGLIOZZI

"Danneggiati, beffeggiati, vittime dell'ennesima "trappola" amministrativa". Così gli insegnanti precari di terza fascia, quella che raccoglie la maggioranza dei candidati, si sono autodefiniti ieri mattina davanti all'Ipsia "Duca d'Aosta". La scuola dove, già dalle 8,30, dovevano essere affisse le graduatorie con i punteggi di chi aveva fatto richiesta per insegnare nelle medie e nelle superiori di Roma e provincia.
E che, invece, sono state rese pubbliche solo alle 15. Con ovvi nervosismi da parte degli insegnanti costretti ad un'attesa infinita e lasciati per ore nella più completa ignoranza. Per metà mattinata, infatti, nessuno ha detto loro che l'apertura della scuola era stata rimandata. Così verso le 12, quando la verità è saltata fuori grazie ad un piccolo cartello che dava appuntamento alle tre, qualcuno ha deciso di chiamare la polizia.
In segno di protesta è stato anche fatto un esposto alla magistratura chiedendo, con l'occasione, il prolungamento dei termini per il ricorso. "La cosa bella infatti - spiega Nicoletta P., docente di storia dell'arte - è che ora, in caso di errori nei punteggi, ci sono solo cinque giorni per ricorrere con il sabato e ferragosto di mezzo". "Quest'anno è andata peggio del solito - racconta Alessandro Natalini, precario dal 2000 - ci sono stati tre decreti per cambiare le modalità di calcolo dei punteggi. L'ultimo è di fine luglio. I tempi si sono allungati a dismisura: a metà agosto siamo ancora alle graduatorie provvisorie. Poi ci saranno i ricorsi. Prima di sapere se avremo o no un posto saremo già a ridosso dell'inizio dell'anno scolastico. Come pretendono che poi facciamo bene il nostro lavoro?". "Hanno cambiato il software per la gestione dei punteggi spendendo soldi e costringendo gli amministrativi a rifare tutto daccapo Poi certo che attende fino a metà agosto! Eppure basterebbe che ogni anno la scuola dove si è prestato servizio mandasse il resoconto dei punti in più guadagnati dall'insegnante senza dover rifare ogni volta tutta la trafila", si sfoga Mariagrazia Bruni.
Alle 14.00 alla "Duca d'Aosta" l'umore è nero. In tanti si sono riversati nell'Internet point sull'altro lato della strada per vedere le graduatorie sul sito del Provveditorato. "Ma sono tutte sbagliate - dice qualcuno - bisogna vedere quelle sulla carta". Che non portano solo buone notizie. Alle 15.10 si aprono i cancelli. Un cordone umano si snoda tra i corridoi (quasi dei cunicoli) della scuola. Gli insegnanti scorrono con le dita i fogli appesi ai muri. Il nome di qualcuno è talmente in basso che, per vederlo, bisogna inginocchiarsi. Pochi minuti dopo si alza un coro di lamentele: è tutto da rivedere, bisogna fare ricorso. La maggior parte dei punteggi sono sballati. "A mia sorella hanno decurtato almeno 20 punti", racconta Irene. La stessa storia vale per tanti di altri insegnanti. Che si apprestano al loro prossimo calvario: il ricorso. "Quello che è accaduto era prevedibile - dice Gianni Febroni, segretario della Uil scuola di Roma e Lazio - dopo l'ultimo decreto in materia di punteggi non c'è stato molto tempo per fare le graduatorie ecco i tanti errori da dove vengono". "Ci sono precise responsabilità del Ministero - continua Stefano De Caro, segretario regionale della Cgil scuola - il nuovo decreto per ristabilire i punteggi impone meccanismi complessi di revisione. E il Provveditorato ha arretrati mostruosi nella gestione del lavoro".