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Messaggero-Gli italiani alle prese con gli acquisti per l'anno scolastico. I sindacati: "Occorre più sostegno al diritto allo studio"

Gli italiani alle prese con gli acquisti per l'anno scolastico. I sindacati: "Occorre più sostegno al diritto allo studio" Scuola, rialzi record per i libri di testo La denuncia di "Altro...

19/08/2005
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Il Messaggero

Gli italiani alle prese con gli acquisti per l'anno scolastico. I sindacati: "Occorre più sostegno al diritto allo studio"
Scuola, rialzi record per i libri di testo
La denuncia di "Altroconsumo": più del 6% alle superiori, spesa di 330 euro al classico
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA Gli ultimi scampoli di vacanze non bastano a tenere lontano l'incubo del caro-scuola. Tra meno di due settimane le famiglie italiane al rientro in città saranno alle prese con gli acquisti dei libri di testo. "Una stangata", annunciano le associazioni dei consumatori che diffondono i primi dati dei loro sondaggi. "La gente spenderà 8 milioni di euro in più. Gli incrementi - sostiene "Altroconsumo" - sono molto consistenti, più alti dell'inflazione". Qualche esempio? "Dai dati forniti da 250 classi di 34 istituti superiori, prese a campione, la spesa media nei licei classici supera i 330 euro, mentre la spesa dello scientifico si attesta sui 291 euro. Gli istituti tecnici industriali spenderanno 292 euro e i commerciali 244. Rispetto ai tetti fissati dal ministero dell'Istruzione nell'anno scolastico 2003-2004 più del 50% delle scuole ha sforato i limiti di spesa".
"Alle superiori - continua "Altroconsumo" - fatta eccezione per lo scientifico, la media dei rialzi supera il 6 per cento (6,9 per i tecnici industriali; 6,4 per i licei classici; 6,9 per i tecnici commerciali)". Impennate anche nella scuola dell'obbligo. "La classe più tartassata - sottolinea ancora l'Associazione dei consumatori - è la seconda media, dove nel 66% dei casi si assiste al superamento del limite, fissato dal Miur a 108 euro". Anche per le altre classi la situazione non è rosea: "Poco meno della metà delle prime classi (44%) sfora il tetto ministeriale dei 280 euro". La denuncia piomba sulle famiglie già disorientate: "Ogni anno c'è questo balletto, contro il caro-libri - sostiene il Moige, il Movimento italiano genitori - basterebbe frenare le "nuove" edizioni, con una ogni cinque anni. Inoltre andrebbe sviluppato il mercato dell'usato". Rincara la dose Simone Paini, vice segretario dei giovani Popolari dell'Udeur e presidente di Alleanza studentesca: "Sono in arrivo aumenti tra il 10 e il 20%. La Moratti non ha neppure riproposto il decreto con il tetto di spesa".
Gli editori, invece, parlano di "prezzi stabili" o "aumenti lievi", "al di sotto del tasso inflattivo". A sostegno di tali affermazioni l'Aie (l'Associazione italiana di categoria) sfodera il sondaggio nazionale commissionato all'Ispo un paio di mesi fa e diffuso a fine luglio. Ma i prezzi di copertina sono cresciuti. "L'incremento - replica l'Aie - è in media dell'1,17%, non si discosta da quello del 2004". I dati, dunque, sono del tutto diversi da quelli delle associazioni. Ed è guerra di sondaggi. Interviene il ministero dell'Istruzione che dice: "I prezzi non sono gonfiati, la situazione è sotto controllo attraverso il sistema informativo e tutti i dati riguardanti il tetto di spesa delle singole scuole sono disponibili sul nostro sito".
"Non è solo una questione di caro-libri - osserva Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil scuola - C'è una lievitazione complessiva dei costi dell'istruzione e dei materiali: libri, quaderni, penne, zaini. A questo si aggiunge il contributo alle spese di gestione delle scuole richiesto alle famiglie da quasi tutte le superiori. Un contributo reso necessario dal calo di finanziamenti dello Stato". Tornando al tema libri, sono sotto accusa gli istituti che hanno sforato il tetto. "Ma non si può inibire la possibilità di scelta dei docenti - sostiene Alessandro Ameli, coordinatore nazionale della Gilda - Sarebbe miope la politica di chi pensasse di adottare pessimi libri a prezzi bassi. La valutazione di un testo non può essere dettata dal prezzo di copertina. La verità è che il problema va risolto a monte, il ministro intervenga con gli editori". "Con dei controlli che non si fanno più - incalza Massimo Di Menna, segretario nazionale della Uil scuola - Da tre anni, per esempio, è sparita la commissione triangolare tra il Miur, l'Aie e i sindacati, in cui si discuteva preventivamente degli aumenti".


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