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Messaggero-Giovanardi : Sarà il Parlamento a decidere

L'INTERVISTA Giovanardi : Sarà il Parlamento a decidere ROMA - Giovanardi, lei è stato protagonista dello scontro in Consiglio dei ministri. O no? "Non parliamo di scontro, ma di punti di vi...

05/08/2002
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Il Messaggero

L'INTERVISTA

Giovanardi : Sarà il Parlamento a decidere
ROMA - Giovanardi, lei è stato protagonista dello scontro in Consiglio dei ministri. O no?
"Non parliamo di scontro, ma di punti di vista diversi. Non era immaginabile che la riforma della scuola venisse anticipata per decreto, senza l'approvazione del Parlamento. Eppoi, mancavano due elementi fondamentali: il tempo e le risorse". Insieme a Fini e Tremonti, Carlo Giovanardi, esponente dell'Udc oltre che ministro dei Rapporti con il Parlamento, centrista che si fa portavoce delle ragioni dei cattolici all'interno della maggioranza, l'altra sera a Palazzo Chigi è insorto.
Che cosa ha contestato?
"Ho chiarito che il decreto non si poteva fare, ma la situazione è complessa. Ritengo che si debba dedicare un Consiglio dei ministri interamente alla scuola, per una valutazione approfondita dei problemi".
Sulla scuola c'è chi parla di divisioni anche all'interno del Polo, la sua idea di istruzione è diversa da quella della Moratti?
"No, fondamentalmente coincide, ad eccezione dell'anticipo dell'età scolare. Non siamo mai stati convinti dell'opportunità di mandare prima i bambini a scuola, personalmente ho ricevuto montagne di appelli anche di pedagogisti in cui si chiedeva di evitare questo errore".
E' contrario all'anticipo delle iscrizioni per non danneggiare gli istituti cattolici?
"Niente affatto. Le vere ragioni, ripeto, sono essenzialmente pedagogiche. Immagini quanti problemi ad inserire bimbi di 2 anni e mezzo nella materna. Quanto alla prima elementare sarebbe certamente negativo tenere nella stessa classe scolari con situazioni molto diverse, per le differenze di età anche di 22 mesi".
Il ministro dell'Economia Tremonti rimprovera alla Moratti di avere i conti in rosso. Che cosa ne pensa?
"La faccenda dei conti della scuola è molto delicata. Gli sprechi, ovviamente, non ce li possiamo permettere. E' giusto razionalizzare, ma non si può ragionare in termini strettamente numerici. Ritengo che sulle risorse la Moratti dovrà avere la nostra solidarietà".
La devolution sta accelerando, non teme che i servizi, in particolare quelli della scuola, possano dividersi tra la serie "A" e "B"?
"Lo Stato interverrà garantendo il minimo a tutti. Le differenze tra Lombardia e Calabria? Ma è così anche oggi. Le Regioni dovranno darsi da fare, intanto dovranno rispondere dell'organizzazione di scuola, sanità e polizia".

A. Ser.


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