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Messaggero-ESAMI RIGOROSI,GARANZIA DI LEALTÀ

ESAMI RIGOROSI,GARANZIA DI LEALTÀ di ROSARIO SALAMONE* LA maturità rappresenta un imbuto, un transito inclinato e senza ritorno, lungo il quale, ogni anno, una generazione si muove in massa c...

07/06/2002
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Il Messaggero

ESAMI RIGOROSI,GARANZIA DI LEALTÀ
di ROSARIO SALAMONE*

LA maturità rappresenta un imbuto, un transito inclinato e senza ritorno, lungo il quale, ogni anno, una generazione si muove in massa come un esodo silenzioso e pieno di umori rilevanti nell'analisi culturale e sociale di un Paese.
Renderlo tosto e rigoroso è la garanzia massima di lealtà e di soddisfazione per i nostri studenti. Non si tratta di impegnarli in acrobazie intellettuali inutili e fuorvianti, né di costringerli in lunghi ritiri domestici che poco aggradano a chi è avvezzo al rito di una salutare ed energetica birretta serale con gli amici. Il patto da stringere con i giovani riguarda il convenire che impegnarsi paga, che il pettine sdentato dell'adolescenza può gradualmente riordinarsi verso l'individuazione di interessi da coltivare e proseguire con passione. A me pare che il nuovo Esame di Stato, avviato quattro anni fa, stia mettendo efficacemente chiarezza rispetto al versante elusivo e un po' gaglioffo di una 'sperimentazione' della maturità iniziata nel '69. Non esiste peggior disordine culturale e tradimento dei giovani se non nell'uccellarli nella rete educativa di un'inesistente facilità degli studi e di quelle banalità che hanno caratterizzato per circa un trentennio l'Esame. In modo speciale il colloquio e la sua conduzione. Penso con orrore alle cosiddette tesine, senza originalità, all'assenza di una bibliografia, al mercato del riciclo e, in definitiva, all'offesa dell'intelligenza dei candidati e degli esaminatori.
Certo, l'idea di un albo nazionale degli esaminatori, sembra essere tramontata perché costosa e in conflitto con la logica di una Commissione tutta interna. Non riesco a comprendere il ruolo del Presidente, alla prima lettura dell'ordinanza ministeriale, vero Fregoli e Notaro di un Esame che nella sua architettura sarà perfettibile, ma può essere senz'altro condiviso. Personalmente 'mi piace' percorrere la genesi di un processo di valutazione insieme a tutto il gruppo che comincia i lavori il 17 giugno, giorno della riunione preliminare. Poi con i giovani, fino al termine dell'avventura. Che significa questa riedizione del "giunto al fin della licenza, tocco", alla quale saranno costretti i Presidenti di commissione manco fossero Amedeo Nazzari nella commedia di Sem Benelli? Esaminare, valutare, richiede serenità. Il candidato non ama un Presidente trafelato e confuso dalla memoria che vacilla nell'impossibilità di rammentare che proprio quella ragazza, tutto il tempo della terza prova, s'era girata mille volte quella ciocca di capelli.
(* Preside del Liceo

sperimentale statale

Giordano Bruno)


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