Messaggero-E la scuola si avvia verso lo sciopero generale
AUTUNNO CALDO E la scuola si avvia verso lo sciopero generale I confederali pensano a uno stop a novembre. Intanto l'Unicobas si ferma venerdì ROMA - Il mondo della scuola è in f...
AUTUNNO CALDO
E la scuola si avvia verso lo sciopero generale
I confederali pensano a uno stop a novembre. Intanto l'Unicobas si ferma venerdì
ROMA - Il mondo della scuola è in fibrillazione e uno sciopero generale del settore potrebbe essere dietro l'angolo. I primi a scendere in campo sono gli Unicobas che hanno proclamato lo sciopero contro la Finanziaria venerdì primo ottobre.
Le segreterie nazionali di Flc-Cgil, Cisl scuola e Uil scuola hanno deciso di avviare una intensa fase di mobilitazione che prevede da subito la proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale della scuola e l'avvio di una campagna straordinaria di assemblee. Il pacchetto delle iniziative è molto articolato: 7-19 ottobre, assemblee in orario di lavoro in tutte le scuole. 20-28 ottobre, scioperi articolati per regione, alla prima ora di lezione o di servizio, per docenti, educatori, dirigenti e personale Ata; volantinaggi, presidi, manifestazioni secondo una programmazione curata dalle strutture territoriali. Venerdì 29 ottobre, giornata nazionale di mobilitazione di tutto il personale nelle scuole e nel territorio: i docenti non svolgeranno attività d'insegnamento e funzionali al di fuori di quelle strettamente obbligatorie; il personale Ata non effettuerà attività e incarichi aggiuntivi; i dirigenti scolastici si atterranno strettamente ai compiti essenziali. Infine, prima decade di novembre: sciopero generale per l'intera giornata del personale docente, educativo, dirigente scolastico e Ata con manifestazione nazionale a Roma. Contemporaneamente è stato chiesto l'avvio delle procedure per la conciliazione, passaggio obbligato che prelude alla proclamazione delle azioni di lotta. Se non ci saranno segnali di schiarita si potrebbe perciò arrivare a uno sciopero (con una manifestazione nazionale a Roma), nei primi dieci giorni di novembre. Anche i Cobas stanno preparando manifestazioni, con date da definire.
I sindacati rivendicano l'apertura immediata della trattativa contrattuale, più investimenti per la scuola pubblica, la salvaguardia degli organici, le immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili. Ribadiscono inoltre il giudizio negativo sulla riforma Moratti, il rifiuto del tutor "che gerarchizza la funzione docente e rompe la collegialità". Inoltre, si oppongono alla devolution della scuola e a qualsiasi intervento legislativo di definizione dello stato giuridico del personale. I sindacati chiedono inoltre l'apertura immediata delle trattative contrattuali. Un incremento retributivo per il biennio 2004 2005 pari all'8% per il personale docente e Ata e il blocco di qualsiasi tentativo di manomissione degli scatti in busta paga. Quanto alla Finanziaria sollecitano l'impegno a interrompere una politica contrassegnata da tagli di risorse economiche e di risorse d'organico.
A. Ser.