Messaggero-Dopo la riforma "La scuola andrà sempre peggio"
Dopo la riforma "La scuola andrà sempre peggio" di ROBERTO TAMAGNINI - Ds L'armata mediatica governativa soprattutto tramite la Moratti vuole farci credere che la scuola quella...
Dopo la riforma "La scuola andrà sempre peggio"
di ROBERTO TAMAGNINI - Ds
L'armata mediatica governativa soprattutto tramite la Moratti vuole farci credere che la scuola quella pubblica, salpa verso un percorso di grande qualità. Il progetto è ben studiato, in una società profondamente influenzabile dal media per cui la riforma si dice che è stata confrontata con studenti, genitori, società civile e sindacati, ma non è così e tutte le categorie menzionate lo stanno testimoniando con le loro dure reazioni. In Italia e nella nostra città purtroppo non avremo una scuola di maggiore qualità e questo brutalmente ce lo dice il governo attraverso il suo ministro dei Tesoro: non ci sono soldi, per la scuola pubblica, invece per la privata... sono stati trovati; contributi anche a famiglie che hanno oltre cento milioni annui di reddito, di vecchie lire naturalmente. In soldoni vediamo quali saranno i guasti prodotti dalla dissennata politica scolastica del centro destra: 1) Ignorando una legge dello stato, la 517, sono di fatto annullate le attività di sostegno agli alunni disabili, che invece sono cresciuti di numero anche nella nostra città. 2) Diminuiscono gli insegnanti ed aumentano gli alunni nelle classi (soprattutto nelle materne), ormai la media è di trenta alla faccia degli interventi individualizzati. 3) Diminuisce il numero del personale amministrativo, indebolendo il supporto burocratico essenziale ad una scuola di qualità; inoltre fatto gravissimo diminuiscono gli operatori scolastici ausiliari (ex bidelli), con grave carenza della vigilanza e della collaborazione educativa di questi lavoratori con gli insegnanti. 4) Diminuiti gli stanziamenti per le tecnologie d id attiche, bloccata per mancanza di fondi l'edilizia scolastica. 5) Sempre parlando di scuola di qualità,non ci sono soldi per l'aggiornamento degli insegnanti, inspiegabilmente i vincitori di concorso non sono stati tutti immessi in ruolo. 6) Diminuiti drasticamente i finanziamenti per progetti normali e speciali, che le scuole autonomamente sono solite realizzare per le loro programmazioni (POF). 7) Quasi eliminati, per taglio di ore in alcune discipline, il tempo pieno alle materne ed elementari e il tempo prolungato alla scuola media che nella nostra città sono stati sempre uno dei punti di riferimento per una scuola di grande spessore didattico ed educativo.
Informatica ed inglese nelle prime: sono carenti gli spazi, i computers sono obsoleti, gli insegnanti di inglese non sono stati nominati e sicuramente saranno supplenti annuali che non garantiranno alcuna continuità didattica ad alunni di sei anni. Obbligo scolastico: si ritorna agli otto anni (prima erano nove)!!!