Messaggero: Decleva, presidente Crui:«Impianto ragionevole ma ora ci vogliono i fondi»
Mi pare di aver capito che il ministro Tremonti vuole collegare i finanziamenti all'andamento delle riforme. Ma ci vorrà davvero una fase di investimento forte dopo la crisi. Non ha senso europeizzare le regole ma non gli stanziamenti
ROMA -
Rettore Decleva che opinione si è fatto del
disegno di legge di riforma dell'università predisposto dal ministro Gelmini?
«L'impianto della riforma è del tutto ragionevole, ora bisognerà vedere come tutto questo verrà applicato dal decisore politico". A parlare è Enrico Decleva, presidente della Crui, la Conferenza dei rettori italiani che aggiunge: "Le indicazioni del ministro vanno in una direzione innovativa, ora bisognerà portare avanti queste idee».
Cosa le piace del ddl Gelmini?
«Sul piano del reclutamento ci sono importanti novità come l'abilitazione nazionale rilasciata da esperti del mondo scientifico a cui fa seguito la selezione locale che mette in gioco le responsabilità dei singoli atenei che pagano le scelte sbagliate anche sul piano finanziario».
L'università come si aprirà ai giovani?
«Mi pare che il ministro sia favorevole alle tenure track, dei contratti a termine per ricercatori che possono diventare contratti a tempo indeterminato se questi, nel frattempo, si abilita a insegnare come associato. E' interessante anche la possibilità a cui sta pensando il ministro di dislocare chi non riesce a collocarsi per troppo tempo nella ricerca in altri settori dell'amministrazione, magari nella scuola, per evitare la figura del ricercatore precario a vita».
Per i rettori scatta il mandato a termine,
cosa ne pensa la Crui?
«Era una norma scontata che avevamo chiesto anche noi, una strada obbligatoria per il sistema».
E i codici etici per regolare le assunzioni?
«La Crui sta pensando, in tal senso, di scrivere delle linee guida che potremo presentare ad ottobre. Il problema non è fare la caccia alle streghe del figlio o del parente assunto, ma verificare che ogni assunzione sia avvenuta in modo regolare».
Parliamo di risorse, senza il sistema crollerà?
«Devono andare di pari passo con le riforme, se non si ripianano i tagli il sistema non sopravvive. Mi pare di aver capito che il ministro Tremonti vuole collegare i finanziamenti all'andamento delle riforme. Ma ci vorrà davvero una fase di investimento forte dopo la crisi. Non ha senso europeizzare le regole ma non gli stanziamenti».
G.A.