Messaggero-Cl promuove il governo: Ma non sulla scuola

Cl promuove il governo: "Ma non sulla scuola"
DALL'INVIATO A RIMINI
L'ultimo atto del Meeting è un videomessaggio in diretta di don Luigi Giussani, il fondatore di Cl, "don Gius" per i cinquemila giovani che ieri pomeriggio gremivano l'auditorium della Fiera. Maglietta azzurra, il capo chino sugli appunti che aveva preparato, le parole rese quasi incomprensibili dagli acciacchi dei suoi ottant'anni. Siate portatori di "speranza", è l'appello, quasi la preghiera, di don Giussani. Siate "di speranza fontana vivace", ripete citando la lode alla Vergine del Paradiso di Dante. "Siamo amici per questo". Nessun dubbio che è il momento di emotività più intensa dell'intera settimana. Anche se non è destinato al grande circuito mediatico.
L'evento politico del Meeting è stato invece il match in due tempi tra Berlusconi e Prodi. Il premier di oggi e il possibile sfidante di domani. I ciellini l'hanno organizzato con cura. E Giancarlo Cesana, il laico che don Giussani ha voluto alla guida di Cl, non lesina un commento finale: "Noi siamo vicini alla Casa delle libertà: questo è chiaro a tutti. Con Berlusconi condividiamo l'idea di uno Stato che viene dopo la società e i cittadini. Ma la nostra sarà sempre una fiducia critica. Maledetto sia l'uomo che confida solo nell'uomo, dice il profeta Geremia. Noi confidiamo in Dio". E se fosse davvero il cattolico Prodi a sfidare Berlusconi alle prossime elezioni? "Valeteremo i programmi. Prodi ci piace come presidente della Commissione. Ma quando si candidò premier, il suo programma non era in sintonia con noi. Se cambierà...".
Sostegno a Berlusconi, dunque. E dialogo con Prodi (o con "i diessini alla Bersani"). Ma Cesana avverte: "Siamo un movimento e non un partito. La maggioranza di noi vota Forza Italia. Ma c'è chi non vota Forza Italia e va bene lo stesso". Un movimento che non rinuncia alla critica, pure davanti ad un governo amico. Ad esempio sulla scuola: "A Berlusconi abbiamo detto che così non va. Che bisogna investire di più. Lui ci ha risposto che è d'accordo con noi, ma ora non ci sono risorse". Per l'università Cesana esprime quasi commiserazione: "La Moratti ha la nostra solidarietà, ma l'impresa è davvero gravosa. L'università ha bisogno di cambiamenti molto grandi. Invece, appena si tocca una carta tutto il castello sembra cadere".
I ciellini hanno lanciato segnali di apertura verso certe aree dell'Ulivo. Ma Cesana, nel trarre il bilancio del Meeting, rimarca i punti di contrasto insuperabili: "C'è una cultura marxista, legata ad una certa idea dei diritti, che rappresenta un grave ostacolo allo sviluppo del Paese". Ancora: "Il nostro è il Paese europeo che spende di più per la previdenza e di meno per scuola, sanità e assistenza. Perché non alzare subito l'età pensionabile a 65 anni?". Insomma, per ottenere il consenso di Cl, Prodi (o chi per lui) deve rivoltare il centrosinistra: "Non abbiamo preconcetti. Ma una cosa è certa: sappiamo fin d'ora che non saremo mai con Bertinotti".
Il titolo dell'edizione 2003 sarà una domanda: "C'è un uomo che vuole la vita e desidera giorni felici?" Dopo il tema della Bellezza, quello della Felicità. Ma prima di fare il salto, Cesana ha difeso Marcello Pera dalle polemiche per l'intervento d'apertura al Meeting: "Ha avuto ragione nel dire che l'idealismo di destra ha prodotto il nazismo e l'idealismo di sinistra il comunismo".
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