Messaggero-C'è il rischio di difficoltà interpretative nel caso uno studente si trasferisca. E poi ora toccherà alle scuole affrontare le spese: ma i fondi già scarseggiano"
C'è il rischio di difficoltà interpretative nel caso uno studente si trasferisca. E poi ora toccherà alle scuole affrontare le spese: ma i fondi già scarseggiano" di ALESSANDRA MIG...
C'è il rischio di difficoltà interpretative nel caso uno studente si trasferisca. E poi ora toccherà alle scuole affrontare le spese: ma i fondi già scarseggiano"
di ALESSANDRA MIGLIOZZI
La circolare del Ministero dell'Istruzione, la numero 85 dello scorso 3 dicembre, parla chiaro: le vecchie schede nazionali vanno in pensione. Da quest'anno le scuole dovranno cavarsela da sole ideando e producendo a spese proprie i documenti di valutazione di fine di trimestre o quadrimestre e di fine anno scolastico. La novità riguarda la scuola primaria (le ex elementari) e la secondaria di primo grado (le vecchie medie). Della questione si era a conoscenza da tempo: già dal 1999, con il decreto sull'autonomia, le schede nazionali delle elementari sarebbero dovute sparire (cosa che, però, non è mai accaduta), da quest'anno doveva toccare a quelle delle medie.
Eppure i presidi romani non l'hanno presa bene: il "fai da te" della pagella non piace quasi a nessuno, nonostante il Ministero ne faccia un punto cardine dell'autonomia delle scuole. "Il rischio - dicono i capi d'Istituto - è che tanta libertà generi una molteplicità di documenti tutti diversi tra loro. Ci potranno essere difficoltà interpretative nel caso un ragazzo cambi scuola. Un titolo non nazionale, poi, potrebbe avere meno valore. In più adesso sono le scuole che devono sobbarcarsi le spese di produzione delle pagelle e i fondi disponibili sono già scarsi. Noi dobbiamo occuparci della didattica, non siamo copisterie".
Intanto nelle scuole si fanno i primi calcoli sui possibili costi dell'auto produzione delle schede: si parla di 50-60 centesimi di euro circa per un documento di 2-3 fogli. Per 1000 alunni, considerate le due schede annue, si potrebbero arrivare a spendere fino a 1000 euro. Mentre il prezzo del portfolio, l'atro documento che testimonia il percorso formativo dell'alunno, viene stimato fra i 2-3 euro a scolaro.
"La situazione è imbarazzante - spiega Tiziana Sallusti, preside del Circolo didattico 121 , che comprende due primarie -, ogni scuola avrà schede diverse, ci saranno disparità. Noi comunque lavoreremo sulla base dei modelli allegati dal Miur alla circolare così non cambierà molto rispetto alle vecchie pagelle. Tranne la denominazione di alcune materie e il fatto che stavolta a pagare saremo noi: spenderemo 500 euro di fotocopie per 750 alunni". "Anche qui ci rifaremo ai modelli ministeriali. Visti i ritardi della circolare sarà la cosa più semplice, ma avremo schede sintetiche di una sola pagina per risparmiare - dice Alessandro Michelon, a capo del Circolo didattico 195 , che conta due primarie -. Ma temiamo che tanta autonomia crei uno scollamento: dalle scuole usciranno bambini con schede completamente diverse tra loro. Nel XVI Municipio ci stiamo organizzando per uniformare le pagelle sul territorio. L'altra preoccupazione sono i soldi: i fondi sono già pochi". Si discute di costi anche alla media Villoresi . "Solo per le classi prime - dice la dirigente Piacentina Di Meglio - spenderemo 300 euro di schede. Il portfolio ci costa 2 euro ad alunno, ne abbiamo 130 coinvolti dalla riforma. Il Ministero ci lascia da soli con questo nuovo onere". "Nelle scuole del XII Municipio ci stiamo accordando su schede simili per evitare troppe diversità - aggiunge Domenico Bernardini, a capo del Circolo didattico 166 -. Certo la spesa da sostenere preoccupa, visti anche i tagli ai fondi delle scuole. L'anno scorso qui abbiamo sborsato 1200 euro solo per il portfolio. Dovremo spendere meno per i laboratori". Una rete sta nascendo anche tra le scuole del Municipio VI. "Stiamo elaborando con difficoltà una bozza di scheda - chiude la preside del quarto Circolo didattico - ma il personale non è preparato. Siamo anche preoccupati per la spendibilità del titolo: era meglio una scheda uguale per tutti".