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Messaggero-Basta tagli, difendiamo la scuola pubblica"

BRACCIO DI FERRO "Basta tagli, difendiamo la scuola pubblica" Trentamila in corteo a Roma contro la riforma Moratti. Il governo: protesta ideologica di ANNA MARIA SERSALE ROM...

17/05/2004
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Il Messaggero

BRACCIO DI FERRO
"Basta tagli, difendiamo la scuola pubblica"
Trentamila in corteo a Roma contro la riforma Moratti. Il governo: protesta ideologica
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Tra bandiere e palloncini colorati gira uno slogan, ritmato e insistente: "Blocchiamo la riforma... Mercifica lo studio, riduce la qualità, aumenta la precarietà". E ancora: "Non ci avrete come ci volete...". La parola d'ordine è "resistenza" in difesa della "scuola pubblica", del "tempo pieno", del "sostegno all'handicap", ai "posti di lavoro", minacciati dai "tagli", contro il "tutor" alle elementari. Da un camioncino, che di battaglie ne ha viste tante, partono le note di "Libre, libre, libre...". Slogan, cartelli, striscioni. Chiedono il "ritiro" della "legge Moratti", "iniqua" e "ingiusta".
Siamo a piazza della Repubblica, a Roma. Sono da poco passate le 14. Per la prima volta in questa primavera bizzarra il sole picchia. Un venditore di fischietti si fa largo tra la folla, è il suo giorno. Si è accorto che anche i prof, qualunque età abbiano, gli danno dentro. Il fischietto surroga il megafono e diventa un'arma di protesta. Con treni e pullman arrivano da tutta Italia, Coordinamenti di scuole e sigle spontanee popolano la piazza.
Dicono gli organizzatori: "Siamo 50 mila". La Questura raffredda gli entusiasmi: "Non più di 15 mila". Probabilmente sono 30 mila. Accade sempre così, ai cortei, è un balletto di cifre. Spunta Piero Fassino, segretario dei Ds, si unisce ai manifestanti: "Quelle della Moratti - sostiene - non sono riforme, ma provvedimenti che stravolgono il sistema dell'istruzione". Ed ecco che cosa pensa il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani: "La manifestazione di oggi (ieri, ndr) - conferma che il Movimento va avanti". Epifani parla anche di "riduzione dei diritti, come quello del tempo pieno, degli organici, dell'obbligo scolastico". Mentre Mauro Marino, responsabile scuola della Margherita, dice: "Hanno tagliato l'offerta formativa, con effetti devastanti".
Piano piano il corteo s'ingrossa. Le aspettative, però, sono deluse. "Che cosa è successo? Potevamo essere di più - commenta una prof - Il Movimento antiriforma è forte ed esteso in tutta Italia". I Cobas ci sono: "Siamo l'anima del corteo", afferma il portavoce nazionale Piero Bernocchi. Poi aggiunge: "In piazza c'è il popolo della scuola pubblica. Bloccherà la riforma, che va abrogata". Nel corteo ci sono Rifondazione, i Comunisti italiani, Legambiente, gruppi pacifisti e gli Unicobas. Ci sono anche le bandiere della Cgil, ma è una rappresentanza. Partiti di opposizione e Confederali si limitano ad un'adesione politica.
Una madre imbraccia una grossa ramazza. Accanto ha le sue due figlie, fanno altrettanto. Alle loro spalle uno striscione, sorretto da giovani e meno giovani, recita: "Spazzeremo via la riforma". Dal fronte governativo prende la parola il vicepremier: "Sarà la centesima manifestazione contro la Moratti - sottolinea Fini - Ma perché la sinistra si arrabbia tanto contro questa riforma? Perché cambia davvero e in profondità i valori della scuola, pala di pari opportunità e di eguaglianza, ma anche di selezione per merito". Anche per il Ministero si tratta di "atteggiamenti ideologici e strumentali". Prendono posizione i giovani di Forza Italia e dicono: "E' l'ennesima pagliacciata elettorale". Per gli altri partiti del centrodestra la protesta anti Moratti nasce "a tavolino, frutto di menzogne e di una strategia mistificatoria".
In testa al corteo campeggia uno striscione su cui è scritto: "Dalla scuola dell'infanzia all'università fermiamo la Moratti". Intanto, nel corteo i manifestanti gridano: "La scuola siamo noi".


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