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Messaggero-all'ailo a due ani e mezzo

governo trova l'accordo sulle materne: ingresso anticipato in via sperimentale, da settembre All'asilo a due anni e mezzo La Moratti a Bruxelles: tre progetti-pilota per scienze e tecnologia ...

01/06/2002
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Il Messaggero

governo trova l'accordo sulle materne: ingresso anticipato in via sperimentale, da settembre
All'asilo a due anni e mezzo
La Moratti a Bruxelles: tre progetti-pilota per scienze e tecnologia

di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - La via d'uscita è stata trovata grazie alla "sperimentazione". Con questa formula laici e cattolici hanno raggiunto un accordo sugli asili. Dal prossimo settembre, se la legge verrà approvata per tempo, le famiglie potranno iscrivere già a due anni e mezzo i figli alle materne: sei mesi prima rispetto agli attuali tre anni. I cattolici già avevano dovuto "cedere" sulla elementare: potrà essere anticipata dal prossimo settembre. Non volevano che venisse affermato lo stesso principio anche per gli asili. Poi, la facoltatività e la parzialità del provvedimento hanno reso accettabile l'accordo. I cattolici, comunque, fino all'ultimo momento hanno dato battaglia. Ma ieri pomeriggio la maggioranza, dopo un lungo lavoro di mediazione, ha presentato un emendamento al testo in discussione al Senato proponendo l'avvio sperimentale da settembre.
La maggioranza era divisa. L'anticipo dell'asilo, come quello della elementare, toglie iscritti agli istituti religiosi, finora punto di riferimento per le famiglie che vogliono far "guadagnare" un anno ai figli. Tuttavia, le assicurazioni sul fatto che l'anticipo scatterà solo in via sperimentale, parziale e ridotta ha placato gli animi.
L'entrata a regime è stata rinviata all'anno scolastico 2003-2004 anche per evitare altri rischi: l'iter parlamentare della legge potrebbe concludersi troppo a ridosso dell'inizio delle lezioni e non ci sarebbe il tempo per organizzare le scuole. Quanto ai tempi e ai modi della sperimentazione, questi saranno decisi dal ministero successivamente. "È una soluzione ragionevole", così Giuseppe Valditara, responsabile scuola di An, ha commentato l'accordo. "Mi sembra - ha detto il senatore - una soluzione equilibrata, condivisa da tutte le forze politiche. Un ulteriore elemento che consentirà una rapida approvazione della riforma Moratti". Ma in Senato l'opposizione, con i Diesse in testa, promette dura battaglia: "Fino all'ostruzionismo se il governo non rinuncerà alla delega". E la elementare? Resta immutata la posizione delle forze di maggioranza. Vale la proposta della Moratti di anticipare a 5 anni e mezzo l'ingresso dei bambini in prima, sempre in via facoltativa, fin dal prossimo settembre.
Intanto, il ministro Moratti lancia altri progetti per favorire al più presto uno "spazio europeo dell'educazione e della cittadinanza". Infine, un progetto per favorire la pace nel Medioriente. Dell'educazione europea il ministro ha parlato a Bruxelles, davanti al Consiglio europeo dei ministri. In questo campo i progetti pilota sono tre: il primo è rivolto agli insegnanti, riguarda le scienze, la tecnologia e l'educazione civica europea; il secondo intende diffondere e valorizzare la cultura scientifica e tecnologica nell'istruzione secondaria, grazie ad una rete di scuole e ad una banca-dati europee che premino i progetti innovativi. Infine una nuova politica dell'educazione per creare un mercato del lavoro europeo. Il governo italiano ha ottenuto l'inserimento di 4 specifici settori: il design industriale, la moda, il restauro, la tutela e il recupero del patrimonio culturale, la valorizzazione delle produzioni tipiche locali.
Quanto al Medioriente stamani il ministro Moratti presenterà a Villa Madama il progetto "Pace e cultura", nato da una costola del piano Marshall avviato dal premier Berlusconi in tema di pace. L'idea è di affiancare al piano vero e proprio, che coinvolge arabi, americani e palestinesi, un tavolo promosso dall'Italia con i ministri della Cultura dei paesi interessati e con i rettori delle università mediterranee. "Gran parte dell'odio che da anni fa strage di vite umane passa attraverso le scuole e le università", questa la constatazione da cui parte il progetto, che vuole coinvolgere professori e studenti.


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