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Mesaggero: “Contratti di disponibilità” per salvare 12.000 precari

Avranno l’indennità di disoccupazione e supplenze agevolate

04/09/2009
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Il Messaggero

di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un’intesa per tutelare gli insegnanti precari: i reduci da contratti annuali o scaduti il 30 giugno avranno l’anticipo dell’indennità di disoccupazione e una corsia preferenziale per le supplenze brevi. I benefici passano sotto il nome di “contratti di disponibilità” e riguarderanno un numero ancora non definito di insegnanti, da 10 a 18 mila. Lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che ha fatto pressioni sul governo per arrivare a una soluzione della vertenza. I precari ai quali non è stato confermato l’incarico avranno una corsia agevolata anche per le attività in favore dei soggetti più deboli o per il recupero della dispersione scolastica. Ma la protesta, nonostante le trattative con il governo, e l’accordo sugli ammortizzatori sociali, è rientrata solo in parte. «Non chiediamo l’elemosina, l’indennità di disoccupazione ce l’abbiamo già. La scuola ha bisogno di docenti e vogliamo essere assunti», è la posizione espressa dal Coordinamento nazionale precari. Così molti, dopo essere saliti sui tetti, ieri hanno fatto i lavavetri agli incroci, offerto ripetizioni gratuite e continuato a organizzare picchetti davanti ai Provveditorati.
L’intervento del governo forse sarà inserito nel decreto Ronchi e coinvolge Istruzione, Welfare e Inps. «Il progetto è frutto dell’integrazione tra due amministrazioni e protegge reddito e competenze», ha sottolineato il ministro Sacconi. Ma sulla vertenza è scontro tra maggioranza e opposizione. «La sinistra fa credere che il precariato sia nato con questo governo - afferma la Gelmini - E’ falso. In passato si facevano concorsi per centinaia di migliaia di persone anche senza posti disponibili. Così le graduatorie si sono gonfiate di pretendenti al posto fisso. La scuola è stata pensata come un ammortizzatore sociale, non come servizio, senza stabilire quanti posti fossero davvero necessari. Non serve andare sui tetti per dimostrare attenzione (il riferimento è a Franceschini, ndr), ma rimboccarsi le maniche: per questa ragione abbiamo deciso che la formazione iniziale degli aspiranti all’insegnamento debba essere a numero programmato. Non voglio essere compartecipe della creazione di nuovo precariato».
Poi il ministro Gelmini elenca i dati: «42mila posti tagliati e 30mila pensionamenti, con un taglio effettivo di 12mila precari che saranno salvati con i contratti di disponibilità». Ma da Palermo, l’ex ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni lancia accuse: «E’ una farsa. Il costo dell’operazione dei contratti di disponibilità è lo stesso a conti fatti della riconferma dei precari dello scorso anno. In realtà l’entità del taglio è maggiore di quello che viene detto». Dalle fila del Pd arrivano critiche anche da Manuela Ghizzoni: «La Gelmini ha dimostrato ancora una volta di essere stata nominata per attuare il programma di Tremonti e Berlusconi». «Siamo al collasso», rincara il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro. Mentre i Cobas manifestano sulle scalinate di viale Trastevere.


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