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Merito, il comitato indica i criteri Chi premiare, lo decide il preside

Corsia preferenziale per i collaboratori del dirigente

30/06/2015
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ItaliaOggi

Antimo Di Geronimo

Il dirigente scolastico avrà a sua disposizione una provvista di denaro, 200 milioni complessivi pari a circa 25mila euro ad istituto, che potrà assegnare al personale docente in servizio nella scuola a cui è preposto. Le dazioni dovranno essere motivate e dovranno essere elargite sulla base di criteri generali che saranno stabiliti dal comitato di valutazione. Nessuna trattativa a livello nazionale con i sindacati, dunque, sui criteri di attribuzione. Lo prevede il disegno di legge sulla scuola approvato dal senato giovedì scorso. Il testo licenziato da palazzo Madama dispone che i criteri dovranno essere finalizzati alla valorizzazione della qualità dell'insegnamento e del contributo dei docenti al miglioramento dell'istruzione scolastica «nonché del successo formativo e scolastico degli studenti». E dovranno anche tenere conto della necessità di valorizzare i risultati ottenuti dal docente nella collaborazione con i colleghi per il potenziamento degli alunni e dell'innovazione didattica e metodologica. Infine, un criterio a parte dovrà essere dedicato alla valorizzazione «delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale».

I primi tre criteri saranno applicati a tutti i docenti. Il terzo, soltanto ai collaboratori del dirigente scolastico. Che potranno essere scelti dal preside in numero non superiore al 10% dell'organico. E che viaggeranno su una corsia preferenziale nella corsa all'attribuzione dei fondi per il merito. Le novità riguardano anche la composizione del comitato di valutazione. Che non sarà composto da soli docenti eletti in seno al collegio dei docenti, come è adesso. Il comitato di valutazione dell'era Renzi, infatti, sarà composto, oltre che dal dirigente scolastico e da un componente esterno (scelto dall'ufficio scolastico tra i docenti e i dirigenti), da 4 docenti (3 scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto) e da due genitori per la scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado.

Nelle secondarie di II grado ci sarà un solo genitore e anche un alunno. Il comitato darà anche il suo parere sull'anno di formazione e di prova dei neoassunti. Ma in questo caso opererà con la sola presenza del dirigente e dei docenti, integrati dal docente che avrà svolto le mansioni di tutor. In caso di valutazione negativa, l'anno potrà essere ripetuto, ma una sola volta. Esattamente come avviene ora. Ai rappresentanti dei genitori (e degli alunni, nella secondaria di II grado) rimarrà preclusa la partecipazione anche nel caso in cui sia il docente, di propria iniziativa, a chiedere di essere valutato.


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