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Maturità 2016 inutile: tutti promossi anche se non sanno l’italiano

La denuncia dei dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna. Scarse anche le competenze di matematica e di inglese

12/07/2016
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Corriere della sera

È abbastanza acquisito nel dibattito pubblico che l’esame di Stato del secondo ciclo è oggi uno strumento poco efficace ed economicamente dispendioso per la misurazione delle competenze reali degli studenti». Non sono gli intellettuali esperti di valutazione a lanciare un tale allarme bensì il ministero dell’Istruzione stesso, attraverso l’Ufficio scolastico regionale (Usr) dell’Emilia-Romagna. In uno degli articoli che compaiono nell’ultimo numero monografico di «Studi e documenti», la rivista online dell’ente, dedicato agli esami di Stato del 2014-2015 i quattro dirigenti dell’Usr -Paolo Davoli, Claudio Bergianti, Maurizia Migliori e Francesco Orlando - scrivono che «la quasi totalità degli studenti ha esito positivo e nella sostanza il voto d’esame rispecchia i voti di ammissione dei consigli di classe. Rimane tuttavia il “sospetto” sull’effettiva rappresentatività del voto conclusivo riguardo alle competenze acquisite dagli studenti, tant’è che ci sono grandi discussioni se il voto finale debba servire o meno per l’accesso all’Università: le Università, in buona sostanza, non si fidano».

«Manca l’inglese e siamo indietro con la matematica»

Non solo, a leggere i rilievi dei dirigenti del ministero l’esame di maturità «in alcune parti significative come terza prova e colloquio l’esame non misura competenze ma sostanzialmente specifiche conoscenze disciplinari». Si aggiunga che «i diplomati che non sanno scrivere e parlare in un italiano corretto sono ancora troppi», così come «i ragazzi che noi diplomiamo hanno spesso significativi deficit di capacità comunicativa in inglese» e inoltre «siamo ancora indietro nella cultura diffusa matematica e scientifica». Per non dire che l’attuale formazione delle commissioni miste interne-esterne «comporta una spesa per commissione di oltre 10.000 euro lordo allo Stato, che genera una spesa complessiva di almeno 130 milioni di euro annui, a cui si aggiungono le spese di trasferta. È doveroso domandarsi se sono soldi spesi bene, pensando che l’esame di Stato al termine del primo ciclo di istruzione avviene senza alcuna spesa di personale».


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