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Mattino-Un camper per fermare i tagli

Il Mattino 10 maggio 2005 Un camper per fermare i tagli SERENA MARTUCCI Li chiamano "tagli invisibili": insegnanti che una volta in pensione non vengono sostituiti; turni che di fatto costring...

10/05/2005
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Il Mattino

di Serena Martucci

Li chiamano "tagli invisibili": insegnanti che una volta in pensione non vengono sostituiti; turni che di fatto costringono il personale docente a lavorare le 18 ore obbligatorie, interamente in aula, senza poterle dedicare a iniziative extrascolastiche; personale Ata che si assottiglia con il passare degli anni. E così piano piano le cattedre diventano fantasma, gli istituti si accorpano e in classe finiscono più di 30 alunni, non importa se ci sono anche alunni disabili. Effetti dei tagli alla scuola pubblica; denunciati dai sindacati, accusati da chi negli istituti di ogni ordine e grado ci lavora, lamentati dagli stessi studenti. Ieri l'ennesima protesta. Un presidio davanti al ministero a Roma e un camper informativo della Cgil che per tutta la settimana stazionerà in via Ponte della Maddalena, sede dell'ufficio scolastico regionale della Campania. Si torna a protestare, a scendere in piazza e stavolta le voci gridano forte il loro no al taglio degli organici di diritto.Sono soprattutto i numeri, stabiliti dalla tabella diffusa dal ministero, a preoccupare i sindacati: 87.855 i posti destinati agli insegnanti in Campania , 150 in meno rispetto allo scorso anno, mentre sono 30.777 quelli fissati per il personale non docente, con un decremento di 411 unità rispetto al 2004/05, in tutto 561 posti perso "Una flessione naturale che segue il calo di iscritti nelle scuole - spiega Alberto Bottino, direttore regionale - anche se sicuramente la riduzione delle risorse in qualche modo colpisce anche quei progetti di qualità che negli ultimi anni faticosamente stiamo portando avanti". Così nel Nord che cresce grazie ai figli degli immigrati, aumentano i docenti, mentre al Sud si taglia. "Dal 2001 sono diecimila i posti che si sono persi - accusa Franco Buccino, segretario regionale della Flc Cgil - Ci sono voluti anni per chiudere con doppi turni e scuole a giorni alterni. Oggi invece si rischia di tornare indietro, penalizzando soprattutto le zone a rischio. È un paradosso: da un lato si prova ad arginare la dispersione scolastica, dall'altra si chiudono le scuole o si sottraggono docenti a volte proprio dove ce ne è più bisogno. Per questo motivo continueremo con il presidio a tempo indeterminato contro il pesante ridimensionamento della scuola pubblica". Dello stesso parere anche la Cisl che ieri era a viale Trastevere. "La manifestazione davanti alla sede del Miur non ha purtroppo prodotto risultati tangibili sul piano della disponibilità da parte del Governo a rivedere ed allargare l'organico di diritto - spiega Luigi Bifulco,segretario generale della Cisl Scuola Napoli - Siamo fortemente preoccupati perché diventa difficile assicurare a tutti il diritto allo studio. Qui più che altrove viviamo il grande paradosso di un esercito di precari che chiede di entrare nel mercato del lavoro e un'esigenza di formazione ed educazione che non viene soddisfatta". "I tagli alla scuola sono assolutamente da evitare - aggiunge Libero Tassella, coordinatore provinciale della Gilda Napoli - non è possibile penalizzare proprio chi tra mille sacrifici continua a credere in un'istruzione pubblica". La protesta tornerà in piazza il prossimo sabato 14 maggio a Roma, quando sindacati, studenti e genitori si troveranno a far sentire le loro ragioni durante la manifestazione promossa dal tavolo "Fermiamo la Moratti".


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