Mattino-Tutti in attesa di un telegramma

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Tutti in attesa di un telegramma. È il popolo dei precari della scuola napoletana, o meglio di quei pochi fortunati, che stando alle graduatorie permanenti, dovrebbero finalmente ricevere la nomina definitiva viatico al fatidico contratto a tempo indeterminato. Dopo che il ministero dell'Istruzione ha reso note le immissioni in ruolo per la provincia napoletana, 2360 posti tra personale Ata e docenti, le aspettative di chi ogni anno viene licenziato a giugno e riassunto a settembre, sono puntate su due graduatorie, quella dei concorsi ordinari e quella permanente. Per la graduatoria permanente, i precari più o meno storici, l'incognita maggiore è la quota riservisti, cioè il personale che presenta invalidità. "La contesa rischia di creare una sorta di discriminazione al contrario - spiega Libero Tassella, coordinatore provinciale della Gilda degli insegnanti - la quota riservisti è calcolata sull'organico provinciale, non solo sui posti a concorso". Le nuove assunzioni andranno a coprire solo il 54% dei posti, lasciando scoperte 4 cattedre su 10. Per fare chiarezza, oggi è in programma un incontro all'Ufficio scolastico regionale. All'ordine del giorno la mappa dei posti disponibili nelle scuole napoletane e l'adeguamento dell'organico di fatto. "In settimana apriremo la contrattazione sugli organici - dice il leader regionale Cisl scuola Luigi Bifulco - In provincia di Napoli servono almeno 300 docenti di sostegno in più dell'anno scorso". I sindacati in modo unitario faranno sentire la loro voce al presidio nazionale martedì al Senato. "È la nostra battaglia - rileva Francesco Buccino, segretario regionale Flc Cgil - Negli ultimi 4 anni i posti sono stati falcidiati". se.ma.