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Mattino-Si passerà da 99 a 54 l'anno. Annuncio del sottosegretario, scontro in Commissione

Si passerà da 99 a 54 l'anno. Annuncio del sottosegretario, scontro in Commissione ELENA ROMANAZZI È scontro in commissione Cultura della Camera sulla riforma della scuola. Questa volta a far sc...

20/03/2004
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Il Mattino

Si passerà da 99 a 54 l'anno. Annuncio del sottosegretario, scontro in Commissione
ELENA ROMANAZZI
È scontro in commissione Cultura della Camera sulla riforma della scuola. Questa volta a far scattare scintille tra maggioranza e opposizione è stato il tema dello studio dell'inglese alle medie. Andrea Colasio e Franca Bimbi della Margherita hanno presentato una interrogazione al ministro chiedendo se fosse vero che le ore d'inglese - una delle tre "i" della scuola del governo del centrodestra - sarebbero state ridotte. Il sottosegretario Valentina Aprea ha spiegato la situazione: "Il monte ore passa da 99 a 54 ore per ciascun anno. Certo una riduzione, ma a questo vanno aggiunte le altrettante 54 ore dedicate alla seconda lingua comunitaria".
L'inglese si tocca, ma solo parzialmente. Parola del sottosegretario. Ma questa tesi non è bastata alla Commissione. Aprea ha sottolineato che il calcolo deve essere fatto tenendo conto che "l'inglese inizia con la riforma in prima elementare. Per questa ragione il monte ore alle medie diminuisce, anche in considerazione del fatto che parte lo studio della seconda lingua".
Ma l'anno prossimo cosa accadrà? I ragazzi che andranno in prima media, quella della riforma, si troveranno quattro ore obbligatorie di lingua straniera: due di inglese e due di una seconda lingua scelta dalla scuola. "L'ora d'inglese in meno - ha spiegato Aprea - può, nel pieno rispetto dell'autonomia scolastica e su richiesta delle famiglie, essere recuperata nel pomeriggio".
Sono ancora molte le incertezze su quanto accadrà l'anno prossimo dopo il varo del decreto delegato di attuazione della riforma. L'anno prossimo gli studenti di prima si troveranno con due ore di informatica che verranno organizzate dai 16mila docenti di educazione tecnica, rimasti, per il taglio di questa disciplina, a spasso. A loro, infatti, è stato assegnato il compito di insegnare l'informatica, previo corso di aggiornamento che verrà effettuato in fretta e furia a partire da maggio.
Sul fronte sindacale, proprio in vista della partenza della nuova scuola, in questi giorni si susseguono gli incontri al ministero dell'Istruzione, per sciogliere i nodi sugli organici. L'ultima riunione si è tenuta ieri. Nel decreto il ministro ha garantito per l'anno scolastico 2004-2005 il mantenimento dell'attuale corpo docente. Ma questa promessa, a detta dei sindacati, sarebbe stata tradita. Massimo Di Menna ha lanciato l'allarme sui dirigenti scolastici: "In 1.867 scuole non ci saranno dirigenti, gli incarichi infatti saranno affidati attraverso un'ordinanza, che è alla firma del ministro, in modo temporaneo". Sul fronte dei docenti la situazione è ancora tutta in alto mare. Secondo indiscrezione, il numero di alunni che ha scelto il tempo pieno alle elementari e il tempo prolungato alle medie è sensibilmente aumentato creando dunque delle difficoltà nella quantificazione del personale docente. Invece secondo una stima del numero di iscritti, fatta dal ministero, l'anno prossimo ci dovrebbe essere un taglio dagli organici di circa 4.300 docenti. Una riduzione alla quale si oppongono i sindacati che contro la riforma hanno già da tempo proclamato uno sciopero generale per il prossimo 26 marzo che vedrà insieme Cgil, Cisl, Uil e Gilda


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