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Mattino: Scuole inagibili, presidi in rivolta

Campania

13/09/2006
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Il Mattino

SERENA MARTUCCI

«Anche quest’anno ci troviamo davanti al solito bivio: chiudere i cancelli o continuare a lavorare assumendoci ogni responsabilità. Non si può andare avanti così». A lanciare l’allarme sull’emergenza sicurezza nelle scuole stavolta sono proprio i dirigenti scolastici. «Le istituzioni continuano a snocciolare numeri e percentuali - denuncia Vincenzo Ciotola, presidente dell'Anp, l’associazione presidi, regionale - La realtà è però diversa. Le aule sono affollate, la sicurezza è un "optional", la pulizia delle scuole una chimera, il personale per la sorveglianza è insufficiente». Accuse dure di chi, pur di garantire il diritto allo studio, decide di rischiare in prima persona anche senza averne la responsabilità. E la situazione quest’anno potrebbe essere ancora più grave visto che il ministro Fioroni non ha concesso proroghe per l’applicazione della legge 626 sulla sicurezza. Come è accaduto lo corso giugno alla preside alla preside Flavia Pirro, della scuola media Carlo Levi di Scampia. «A causa di alcune infiltrazioni d’acqua riscontrate dall’Asl nella sede dell’istituto sono stata denunciata e multata. Ma non potevo chiudere la scuola. Oggi il problema si ripropone nella succursale, che è stata dichiarata inagibile per l’impianto elettrico. A giorni il Comune dovrebbe darmi una risposta, altrimenti rischiamo i doppi turni». «Anche noi siamo costretti alla rotazione - si sfoga Antonio Lotierzo, preside dell’istituto Tommaso Campanella - Da undici anni il nostro edificio è un cantiere aperto. Ora, dopo la consegna dei primi due lotti, da due anni la gara d’appalto per il terzo lotto ancora non decolla in attesa che Provincia e Comune trovino un accordo sulla suddivisione degli spazi. Intanto ho dovuto ridurre l’organico e sfalsare l’inizio delle lezioni». Convivenza forzata tra alunni e operai anche al Fermi, che da quattro anni spera di riuscire a mettere le aule a norma, mentre restano ancora ostruite le vie di fuga dell’ Angiulli per le bancarelle del mercatino che quotidianamente si svolge alla Sanità. E il malcontento tra i presidi non si placa.«Abbiamo informato la Provincia dei nostri problemi - racconta il preside dell'Iti Da Vinci Alfredo Cellerino - Da ieri già abbiamo aperto l’istitoto, ma due piani sono ancora inagibili e dall'esterno possono cadere i calcinacci, ci hanno detto che i fondi sono in bilancio. La stessa cosa che ci è stata risposta negli anni precedenti. Ma dal momento che ho reso nota la situazione giuridacamente non sono più responsabile. Tocca all'amministrazione intervenire, se non lo fa se ne assume la responsabilità


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