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Mattino: Scuola, in arrivo sessantamila assunzioni

Saranno 50mila i professori e 10mila i tecnici Nuove norme anche contro il bullismo

05/07/2007
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Il Mattino

DANIELA LIMONCELLI Scuola, in arrivo 60mila assunti. Tutti, rigorosamente, precari storici. Il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha mantenuto i tempi della sua promessa: ha firmato ieri il decreto che prevede l’immissione in ruolo di 50mila docenti e 10mila tra ausiliari, tecnici e amministrativi. E non solo: le nomine annunciate sono solo la prima delle tre tranche del piano triennale di assunzioni. Entro il luglio 2009, infatti, la scuola si ritroverà con 150mila precari assunti. L’obiettivo del ministero è, infatti, quello di dare «un’adeguata soluzione» al fenomeno del precariato stabilizzando i rapporti di lavoro dei precari storici «con il conseguente - sottolinea il ministero in una nota - abbassamento dell’età media del personale e la garanzia di una maggiore funzionalità degli assetti scolastici». Il contingente di nomine sarà ripartito tra ordini e gradi di scuola, posti di insegnamento e profili professionali a livello provinciale delegando ai Direttori regionali l’emanazione delle nomine in ruolo che dovranno essere effettuate entro il 31 luglio. Con il decreto è così resa operativa, relativamente alla prima tranche di nomine, quella norma della Finanziaria che prevede «la definizione di un piano triennale di assunzioni per gli anni 2007-2009». I docenti che saranno immessi in ruolo in questi giorni saranno così distribuiti: alla scuola dell’infanzia ne toccheranno 6.148, alla primaria 12.066, alla secondaria di primo grado 12.692, alla secondaria di secondo grado 13.422, al sostegno 5.387 e al personale educativo 285. A far la parte del leone saranno le scuole del Nord con circa 21mila posti (circa 19mila al Sud e 10mila al Centro), ma tra le regioni in pole position ci sono Lombardia (7.338 assunti), Campania (5.528) e Lazio (4.591). «Ma la lotta al precariato è solo all’inizio» commenta Enrico Panini, segretario generale Flc-Cgil e sono critici i Cobas: «A fronte di circa 160mila docenti precari occupati e 90mila unità di personale Ata impiegato a tempo determinato, solo 76mila i posti disponibili e 60mila gli immessi in ruolo». Non siamo nemmeno, dicono i Cobas, al semplice ricambio del turn over: i pensionamenti previsti sono più delle assunzioni. Ma nel decreto ci sono anche altre novità. A iniziare, per esempio, dal meccanismo di reclutamento che punterà ad assumere solo «insegnanti non di ruolo» in modo da spezzare quel circolo vizioso che danneggiava i precari veri in quanto vedeva assunti iscritti nelle liste dei precari che, invece, erano già di ruolo magari in un’altra cattedra. Fioroni, ieri, ha poi affrontato fenomeni scottanti come il bullismo: «Si tratta di episodi di violenza - spiega -, statisticamente poco rilevanti in quanto interessano solo lo 0,00125% degli studenti, ma che sono di una gravità tale da richiedere una risposta immediata». Tra i problemi da affrontare, le risorse. «Basta pensare che nella scuola si può investire solo ciò che si risparmia - dice Fioroni -. Se fossimo in grado di avere la stessa percentuale di Pil del ’90, la scuola avrebbe 4,4 miliardi di euro in più». Ma per il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa il problema degli insegnanti «non è lo stipendio basso ma ridare loro dignità».


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