Mattino-SCUOLA: I SINDACATI BOCCIANO IL "DIRITTO-DOVERE"
SCUOLA: I SINDACATI BOCCIANO IL "DIRITTO-DOVERE" "La riforma Moratti rischia di riproporre i diritti di censo" Ro...
SCUOLA: I SINDACATI BOCCIANO IL "DIRITTO-DOVERE"
"La riforma Moratti
rischia di riproporre
i diritti di censo"
Roma. L'obbligo scolastico diventa diritto-dovere all'istruzione e alla formazione. A sancire il passaggio è la bozza di decreto legislativo (10 articoli) presentata ieri dal ministero ai sindacati di categoria.
L'incontro, inizialmente previsto per il 19, è stato anticipato per consentire la presentazione del provvedimento al consiglio dei ministri di questa settimana. Nella stessa seduta dovrebbe essere presentato anche un altro decreto legislativo, anch'esso attuativo della riforma, relativo all'alternanza scuola-lavoro.
Nel primo articolo del provvedimento sul diritto-dovere si afferma che "la Repubblica assicura a tutti il diritto all'istruzione e alla formazione, per almeno dodici anni e, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età. E sempre nel primo articolo si stabilisce che la fruizione del diritto all'istruzione non è soggetta a tasse di iscrizione e frequenza (più avanti, però, all'articolo 8, si precisa che in attesa dell'emanazione dei decreti legislativi relativi al secondo ciclo, l'iscrizione e la frequenza gratuite riguardano i primi due anni delle superiori o dei percorsi di formazione).
L'articolo 2 precisa ancora che il diritto-dovere comincia con l'iscrizione alla prima classe della scuola primaria. Per vigilare sull'effettiva attuazione del diritto-dovere all'istruzione viene istituita presso il ministero l'Anagrafe nazionale degli studenti "che contiene i dati sui percorsi scolastici e formativi dei singoli studenti a partire dal primo anno della primaria".
L'insoddisfazione per la bozza del decreto è subito emersa tra i sindacati. Enrico Panini, segretario generale della Cgil, ha per esempio detto che "il decreto lascia del tutto irrisolto il problema dell'anno vuoto, fra la fine del primo ciclo e l'eventuale inizio dell'apprendistato".
"Il decreto Moratti sul diritto-dovere non offre garanzie di livelli istruzione adeguati": è l'opinione del segretario generale della Uil scuola Massimo Di Menna, secondo il quale nella fase transitoria andrebbe costruito un percorso integrato".
Per Andrea Ranieri, responsabile Formazione della segreteria nazionale Ds, il decreto legislativo della riforma Moratti sul diritto-dovere di istruzione e formazione reinserisce i privilegi di censo: "Alla signora Moratti è sfuggita la verità: il canale professionale è per i più bisognosi, riconfermando clamorosamente quella che è stata la tendenza della scuola da Gentile in poi: i figli dei ricchi e dei colti, anche se incapaci, ai licei; gli altri, a meno che non fossero geni, ai professionali", ha detto Ranieri.