Mattino-Salerno-Precari, altri 300 tagli
Precari, altri 300 tagli GIANNI COLUCCI Tornano a manifestare gli insegnanti precari. Oggi alle 17, presso l'aula ...
Precari, altri 300 tagli
GIANNI COLUCCI
Tornano a manifestare gli insegnanti precari. Oggi alle 17, presso l'aula magna della scuola elementare "Vicinanza" a salerno assemblea dei precari della provincia di Salerno: protestano contro gli ulteriori tagli agli organici e "all'attacco al diritto allo studio degli alunni diversamente abili". Se la prendono direttamente con chi applica le nuove direttive ministeriali che "impongono soppressioni indiscriminate delle cattedre di sostegno trovando sul nostro territorio esecutori fedeli nel dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, Bottino e in Iannuzzi, dirigente del centro servizi amministrativi di Salerno", dice Alessandro D'Auria che fa parte del coordinamento dei precari.
All'assemblea il cordinamento dei precari ha invitato gli assessori del comune di Salerno, Ermanno Guerra e della Provincia Pasquale Stanzione: "Temiamo che l'adozione dei piani di zona (progetti di lavoro sull'handicap elaborati da soggetti privati, finanziati dai comuni ed infine proposti alle singole scuole) possa essere uno degli strumenti per decimare gli organici di sostegno. per questo chiediamo alle amminisrazioni locali di prendere una posizione". Gli insegnanti di sostegno in provincia di Salerno sono un migliaio e tutti in sostanza rischiano di rimanere fuori dalla scuola. L'anno scorso sono stati un centinaio quelli rimasti senza cattedra. Per quest'anno si parla di un taglio ulteriore del 30% delle cattedre di sostegno; sono circa 1500 ed è facile calcolare che siano a rischio almeno due o trecento insegnanti.
E i genitori? Ci sono denunce al tribunale civile, anche a Salerno qualche caso. Chi ha denunciato arriva ad ottenere ascolto. Ma sono quei genitori meno attrezzati culturalmente e svantaggiati economicamente a vedersi sottratta l'assistenza. Anche le richieste dell'equipe piscopedagogica che effettua controlli nelle scuole non riescono a far molto in presenza di questi tagli. Solo i genitori o i docenti che rendono pubbliche le situazioni di mancata assistenza ad alunni disabili possono far cambiare le cose. "Il timore di ritorsioni da parte de dirigenti scolastici tiene nascoste molte situazioni", dicono i precari. Finisce che un unico insegnante di sostegno tiene in carico più alunni disabili e rinascono, di fatto, le classi differenziate. I precari ribadiscono che l'insegnante specializzato di sostegno all'alunno disabile è necessario per la piena realizzazione del diritto all'educazione, allo sviluppo della personalità e all'istruzione della persona handicappata. Circa poi gli interventi di supporto agli alunni con handicap e interventi di personale educativo esterno con progetti individuali per le persone disabili, secondo i precari non sono legittimi né utili se si sovrappongono in orario scolastico con le attività già programmate dalle Scuole. Infine rimarcano che gli alunni con handicap non possono essere estromessi dalla classe per seguire progetti esterni alla scuola, ma devono essere messi nella condizione di partecipare alla vita e alle attività della propria classe e dell'intera comunità scolastica.