Mattino/salerno: La scuola si ribella, ventimila in piazza
Anche il popolo dei 20.000 della scuola salernitana è pronto a scendere in piazza il prossimo 4 giugno
CONCITA DE LUCA
Anche il popolo dei 20.000 della scuola salernitana è pronto a scendere in piazza il prossimo 4 giugno, per difendere la propria professionalità. Ad annunciarlo, ieri sono stati Angelo Capezzuto, Rosalba Visone e Gerardo Pirone, rispettivamente della FLC CGIL, CISL e UIL Scuola. Il rinnovo del contratto e le mancate politiche scolastiche per un'evoluzione del mondo della scuola sono i punti centrali sui quali anche il comparto salernitano farà quadrato a Napoli semmai non ci dovessero essere, in questo frangente di tempo, risposte certe da parte del governo. «Nel primo incontro di cinque mesi fa - spiega Pirone, segretario generale provinciale della UIL Scuola - come sindacati abbiamo portato all'attenzione i problemi della mancata apertura del tavolo delle trattative, così come quelli legati ai precari ed agli organici. Da questo governo ci aspettavamo risposte diverse». Risposte che gli stessi operatori scolastici attendevano, come è risultato dalle assemblee preliminari tenutesi in tutta la provincia di Salerno. Nel corso di questi incontri è emerso un messaggio corale: nella scuola si respira un clima di sfiducia. «Siamo tornati indietro nei rapporti e nei diritti dei lavoratori. Qui si chiede un giusto riconoscimento, disatteso rispetto agli accordi presi lo scorso 6 aprile. In quella occasione il Governo si era impegnato a riconoscere un aumento del 5,02%, dimenticato dopo cinque giorni». Pirone, poi, difende il diritto alla sciopero: «Lo sciopero è un'espressione democratica, costituzionalmente riconosciuta. Nel nostro paese ci sono milioni di lavoratori che svolgono il loro dovere con grande professionalità. E di esempi anche sul nostro territorio ce ne sono». I sindacati tengono a precisare. «Ciò che a noi interessa - interviene Rosalba Visone della segretaria provinciale della CISL Scuola - è la qualità della scuola. Discorso che implica una serie di interventi». Le vertenze vanno dunque al di là delle sole retribuzioni anche se queste rappresentano un nocciolo importante della querelle. Il discorso si apre così alla legge sulla sicurezza - la 626 - alle norme antincendio, al rapporto tra superficie ed alunno per consentire una migliore vivibilità della scuola, così come ad una maggiore gratificazione delle professionalità. Sulla questione della retribuzione i rappresentanti sindacali di FLC CGIL, CISL e UIL Scuola di Salerno si affidano ai dati nazionali che mettono a confronto l'Italia, la Francia, l'Austria e la Danimarca. A riguardo il nostro paese si posiziona all'ultimo posto con una media tra i compensi dei vari operatori della scuola pari a 49 euro lorde per ora. «Non vogliamo con questo fare un elenco delle doglianze da offrire all'opinione pubblica ed alla categoria - sottolinea Angelo Capezzuto della FLC CGIL - Ma chiediamo solo più attenzione da parte della politica e del mondo intellettuale nonché degli organi d'informazione. La categoria è stanca».