Mattino-Riforma Moratti-L'Ulivo scende in piazza
LA devolution partirà proprio dalla scuola con la sperimentazione che verrà avviata in duecento istituti dalla prossima settimana. Se prima si parlava di "omogeneità" sul territorio nazionale del...
LA devolution partirà proprio dalla scuola con la sperimentazione che verrà avviata in duecento istituti dalla prossima settimana. Se prima si parlava di "omogeneità" sul territorio nazionale delle novità da sperimentare, ora, parola del ministro Letizia Moratti, si passa alla flessibilità, in nome di una autonomia scolastica che deve essere garantita. Le scuole che entreranno nella lista potranno decidere di provare sul campo anche solo una parte dei contenuti della riforma relativi alla materna e alla prima elementare.
Il decreto, che verrà firmato oggi dal ministro, accoglie in parte tutte le indicazioni formulate dal Consiglio superiore della Pubblica istruzione e anche quelle fatte dall'Anci. Alla fine restano critici i sindacati. La Cgil ha chiesto che il decreto venga ritirato. Perplessa la Gilda che parla di "contraddizioni" all'interno del decreto "ancora non risolte". Positivo il commento della Uil sulle modifiche apportate, pur mantenendo delle perplessità sui tempi di applicazione. Anche lo Snals ha ritenuto l'incontro al ministero "costruttivo", ma ha ribadito la necessità di chiarire la nuova organizzazione del lavoro.
Le polemiche non vengono solo dal mondo sindacale ma anche dall'opposizione. Il ministro della Pubblica Istruzione, al Senato, ha presentato le linee della sperimentazione, senza, questa l'accusa della Margherita e dei diessini, entrare però nel merito complessivo della riforma, senza parlare di risorse, di docenti, di strutture. L'Ulivo si prepara, contro la riforma, a scendere in piazza e chiederà formalmente di bloccare l'iter parlamentare del disegno di legge delega in attesa di conoscere l'esito della sperimentazione. Oggi il ministro replicherà alle contestazioni, ma ha già spiegato che dall'Ulivo "giungono critiche ma non proposte". Ma non ha nessuna intenzione di mollare, tanto che, sempre oggi, cercherà di ottenere il consenso sui programmi dai responsabili scuola dei partiti della maggioranza.
e.r.