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Mattino-Presidi, il concorso è un flop

Presidi, il concorso è un flop BEATRICE RUOCCO Più di 6mila domande, circa 500 ricorsi e poco meno di 200 i posti. Queste le cifre del concorso ordinario per dirigenti scolastici che prenderà ...

18/10/2005
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Il Mattino

Presidi, il concorso è un flop

BEATRICE RUOCCO Più di 6mila domande, circa 500 ricorsi e poco meno di 200 i posti. Queste le cifre del concorso ordinario per dirigenti scolastici che prenderà il via in Campania, con le prove scritte, il 21 e 22 novembre prossimo. Polemiche, interrogazioni ministeriali e soprattutto una pioggia ricorsi al Tar stanno mettendo in crisi la macchina organizzativa del concorso ritenuto uno dei più complessi e selettivi. Gli attacchi dei sindacati e dei singoli aspiranti che hanno mobilitato gli uffici legali puntano sull'incostituzionalità contestando anche la forma di reclutamento. I docenti che riusciranno a superare i vari sbarramenti dovranno sostenere complessivamente quattro prove due scritte e due orali e un corso di formazione della durata di dieci mesi per essere poi assunti nel 2007. Nella maggior parte delle regioni gli scritti si sono già svolti nel mese di settembre, in Campania il calendario stabiliva per il 20 e 21 ottobre l'inizio dei test, ma da quando il Tar ha accolto i primi ricorsi e consentito la partecipazione agli scritti anche ai docenti che ne erano stati esclusi la protesta si è allargata e la data degli scritti è stata procrastinata. Ma ai rappresentanti dei capi d'istituto l'organizzazione non piace: "Questo concorso è il peggior sistema di reclutamento dei dirigenti - dice Vincenzo Ciotola, presidente regionale dell'Anp, Associazione dei presidi - Sarebbe stato meglio non considerare solo i titoli e organizzare una preselezione con dei test". A fronte di 192 posti disponibili in Campania per tutti gli ordini di scuola sono stati ammessi a sostenere le prove scritte, fino ad oggi, 1.363 docenti. Cifre che andranno riviste in una prossima graduatoria per gli ulteriori ricorsi al Tar. "La tabella dei punteggi è molto ambigua - spiega Franco Buccino, segretario regionale della Cgil scuola - e favorisce non gli anni di insegnamento, ma l'essere stato componente di un consiglio, di una giunta, eccetera. Lo sbarramento escogitato esaspera e crea ulteriori iniquità e il contenzioso diventa inevitabile anche perchè gli ammessi con riserva possono sempre sperare in un provvedimento legislativo di sanatoria". Per Libero Tassella, della Gilda degli insegnanti, il concorso va sospeso: "Perchè si fonda su basi incostituzionali: ci dovrebbe essere un reclutamento per esami e titoli e invece di fatto il primo sbarramento viene stabilito solo dal punteggio". Critiche anche da Luigi Panacea, segretario generale della Uil-scuola: "Un concorso così lungo e articolato, non si era mai visto. Probabilmente quelli che riusciranno, con grande forza e coraggio a superare tutte le prove, avranno la qualifica di dirigenti, giusto in tempo per andare in pensione". Per Luigi Bifulco, segretario provinciale della Cisl-scuola la procedura concorsuale è sbagliata: "La selezione degli aspiranti è solo per titoli ed è ovvio che è stata preclusa a tanti la possibilità di partecipare". L'avvocato Vincenzo Siniscalchi in un interrogazione parlamentare indirizzata al ministro dell'istruzione Letizia Moratti chiede se "non ritenga opportuno promuovere una verifica in grado di fare piena luce su molti aspetti e procedure del concorso". Gennaro Capodanno, che si è fatto portavoce di molti candidati esclusi, aggiunge: "Era palese che le prove non potevano iniziare senza che fossero decorsi i temini previsti dalla norma per i ricorsi giurisdizionali".


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