Mattino-"Precario da 11 anni, non spero più nel lavoro stabile"

UN INSEGNANTE RACCONTA
"Precario da 11 anni, non spero più nel lavoro stabile"

YYSERENA MARTUCCIZZ MARTUCCI.ZZ Raffaele Ruggiero è uno dei precari storici della scuola napoletana. Trentasette anni, di cui 11 trascorsi a insegnare lettere nelle medie italiane, anche questa volta per lui le porte dell'immissione in ruolo resteranno chiuse. Il suo incubo si chiama "legge 333", quella che ha equiparato i punteggi delle scuole pubbliche e private, la prima dell'attuale governo sul reclutamento scolastico. "È stata la mia condanna - spiega Raffaele - dal 2001, anno d'approvazione della 333, non ho più speranze. Prima di allora chi prestava servizio in una scuola pubblica era più tutelato di un collega di un istituto privato, oggi invece per poter aspirare alla definitiva assunzione, i docenti sono costretti a anni di sfruttamento nelle private che non rispettano i parametri contrattuali e non danno nessuna garanzia". E così anche i suoi 81 punti, sudati in 5 anni di supplenze in Sardegna ed altri sei di sostituzioni a spezzoni nell'hinterland napoletano, non gli serviranno a nulla. "È la vita del precario - sospira rassegnato - L'anno scorso avevo due supplenze di 4 ore ciascuna; una in una media di Afragola e un'altra a Pollena Trocchia. Giravo come una trottola per 500 euro al mese, mezzo stipendio di un docente. Nel 2004/05 mi è andata meglio con un'unica sostituzione a Casoria". E ora con i tagli i posti diminuiscono e le possibilità di ottenere un posto di lavoro stabile diventano effimere. se.ma.