Mattino: Mussi: c’è stata omertà tra università e politica
Abbiamo 360 sedi su 105 province, e ogni sede è un centro di potere per i politici locali
Mussi: c’è stata omertà tra università e politica
PIETRO TRECCAGNOLI
Non si finisce mai di imparare. L’apprendimento permanente è questo. Con tutto un corollario di questioni, politiche, istituzionali ed economiche di cui si è parlato ieri alla Stazione Marittima in un convegno organizzato dal ministero dell’Università e della Ricerca, con il patrocinio del Crui, nell’ambito di Galassia Gutenberg. C’erano due ministri, Fabio Mussi e Luigi Nicolais, e doveva esserci anche il rettore della Federico II Guido Trombetti che ha dato forfait: nessuna polemica, ma solo un impegno preso da mesi per il festival della Matematica a Roma. A rappresentare le università napoletane c’era, comunque, Pasquale Ciriello dell’Orientale. I temi sul tappeto sono stati diversi, ma quello che più ha interessato il mondo accademico è stato quello dei fondi. Così Mussi ha annunciato che i primi dati positivi del risanamento economico fanno prevedere qualche risorsa economica in più per la ricerca, cenerentola delle finanziarie: «Ma vigileremo che questi soldi che arriveranno siano spesi bene» ha spiegato. «Non possiamo permetterci di sprecare un solo euro». E ha aggiunto: «C’è una novità della quale non ci si è ancora accorti. Le regioni cominciano a esercitare i poteri che in questo campo dà loro la riforma del titolo V della Costituzione e cominciano ad aumentare gli impegni anche finanziari in materia di ricerca scientifica e universitaria». Poi una sferzata: «C’è stata una complicità omertosa fra Università e potere politico, per la proliferazione delle sedi e la frammentazione dei corsi. Abbiamo 360 sedi su 105 province, e ogni sede è un centro di potere per i politici locali. Per tre anni rimane tutto fermo, poi se ne riparlerà». Anche se assente, Trombetti ha, comunque, commentato positivamente l’impegno di Mussi per nuove risorse: «Le parole del ministro mi confortano. Vedremo». Sull’arrivo di nuovi fondi anche Nicolais è stato ottimista: «È cambiata la situazione economica, le difficoltà sono passate e abbiamo alle spalle una serie di tagli dolorosi cui siamo stati costretti. Sono fiducioso che nella prossima Finanziaria, o anche prima, torneremo ad avere un po’ di fondi in più per le Universita».