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Mattino:Maroni: Entro l'anno la devolution sarà approvata"

E BERLUSCONI PRESIEDE OGGI LA CONFERENZA STATO-REGIONI-CITTÀ Maroni: "Entro l'anno la devolution sarà approvata" Il disegno di legge di Bossi presto in Consiglio dei ministri. Buttiglione: "C'è l...

22/11/2001
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Il Mattino

E BERLUSCONI PRESIEDE OGGI LA CONFERENZA STATO-REGIONI-CITTÀ
Maroni: "Entro l'anno la devolution sarà approvata"
Il disegno di legge di Bossi presto in Consiglio dei ministri. Buttiglione: "C'è l'accordo"
Quattro giorni fa era stato Bossi a rilanciare: "La devolution si farà". L'altro giorno, era toccato al ministro per l'attuazione del programma, Pisanu, confermare: "A breve il consiglio dei ministri esaminerà il testo di Bossi". L'ultima sortita sulla devolution è di ieri, ed è di un altro ministro, Maroni, per il quale entro la fine dell'anno sarà approvato dal Governo il disegno di legge del ministro per le Riforme. E intanto, Berlusconi, a conferma che la devolution sta per sbarcare in consiglio dei ministri, presiederà oggi a Palazzo Chigi la Conferenza Stato-Regioni-Città e Autonomie Locali. Un atto di attenzione del presidente del consiglio nei confronti delle regioni e del sistema delle autonomie in una fase importante di transizione verso un federalismo compiuto. L'attuazione della riforma del titolo quinto della Costituzione, il primo passo verso il federalismo, e poi la messa a punto del progetto sulla devolution richiedono il massimo coinvolgimento di istituzioni statali e regionali nonchè del sistema delle autonomie. Di qui la necessità di un coordinamento per un passaggio senza scossoni al nuovo sistema, anche per evitare possibili contenziosi.
Ma sulla devolution c'è accordo nella maggioranza? "La devolution - ha detto ieri il ministro del Welfare Maroni - è il motivo per cui la Lega ha fatto l'accordo con la Casa delle Libertà". Che detta così può anche apparire come un ultimatum, o comunque come un avvertimento agli alleati: senza devolution, e alle condizioni della Lega, l'accordo potrebbe anche saltare. È uno scenario estremo, certo, ma sta di fatto che nella Casa delle libertà non proprio tutti sono convinti della bontà del disegno di legge di Bossi. Non è un caso, che la discussione sia più volte slittata uscendo da quel pacchetto dei cento giorni di cui faceva parte. Perplessità e dubbi li hanno manifestati i centristi della maggioranza e alcuni settori di An (Fini - vicepremier - segue in prima persona la questione) che temono che la devolution così come ipotizzata dalla Lega possa far crescere il divario tra Nord e Sud del Paese. E poi, e non va dimenticato, molti amministratori locali della Cdl lo scorso 7 ottobre votarono sì al referendum sul federalismo dell'Ulivo. Insomma, la partita sulla devolution è tutt'altro che in discesa nonostante le tranquillizzanti dichiarazioni di molti ministri non leghisti. Non ultimo Buttiglione: "Mi pare che l'accordo politico ci sia".
Sanità, istruzione, sicurezza, sono tra i punti cardine del disegno di legge approntato dal ministro per le riforme. Il testo prevede che ciascuna Regione possa legiferare in maniera esclusiva su assistenza e organizzazione sanitaria; sull'organizzazione scolastica e la gestione degli istituti scolastici; sulla definizione dei programmi scolastici; sulla pubblica sicurezza di interesse locale. La Cdl propone inoltre la nomina di cinque rappresentanti delle Regioni nella Corte Costituzionale, da nominare dai presidenti delle giunte e dei consigli regionali.


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