Mattino: L’esercito delle precarie della scuola primaria che quest'anno non hanno ottenuto l'incarico ieri è tornata in piazza
Sono arrivate all'ingresso della prefettura, e accompagnate dalla sindacalista Flc-Cgil Fiorella Esposito, sono state ricevute dal viceprefetto
DIANA CATALDO L’esercito delle precarie della scuola primaria che quest'anno non hanno ottenuto l'incarico ieri è tornata in piazza. Slogan, striscioni e una lunga marcia da Via Ponte della Maddalena a piazza del Plebiscito per protestare contro i tagli. Circa 250 docenti, fischietti alla mano, hanno attraversato corso Arnaldo Lucci e corso Umberto rallentando il traffico e invitando mamme e studenti ad unirsi alla protesta: «No al maestro unico. Giù le mani dai bambini». Sono arrivate all'ingresso della prefettura, e in cinque, accompagnate dalla sindacalista Flc-Cgil Fiorella Esposito, sono state ricevute dal viceprefetto Sergio Di Martino: «Il nostro interlocutore - racconta Rosanna Cicala - si è mostrato disponibile e si è impegnato a farsi portavoce presso il prefetto, e speriamo quindi presso il governo, dei disagi e della nostra richiesta di una deroga ai tagli inferti a Napoli e provincia». La manifestazione si è svolta in modo pacifico, un solo episodio ha richiesto l'intervento degli agenti: all'altezza della sede delle Federico II in corso Umberto, un uomo ha affiancato una delle manifestanti, Mariarosaria, e le ha strappato dalle mani un volantino. La docente ha reagito con rabbia, le colleghe sono intervenute per calmarla: «Ha detto di essere un docente universitario - racconta Mariarosaria - mi ha urlato che non siamo all'altezza, di tornare a fare la calza». Qualche spintone, attimi concitati, poi gli agenti sono intervenuti allontanando il «contestatore», senza ulteriori problemi. È tornata la calma, il corteo ha proseguito. Alla manifestazione spontanea delle precarie hanno aderito gli esponenti della Flc-Cgil, la segretaria provinciale Gabriella Refuto ha espresso la sua solidarietà: «Quattromila contratti in meno corrispondono alla chiusura di una fabbrica di medie dimensioni, e senza ammortizzatori sociali. A rischio l'offerta formativa: non si potrà garantire l'insegnamento dell'inglese a tutti i bambini».. I segretari provinciali dei sindacati (Bifulco per la Cisl, Refuto per Cgil, Panacea per la Uil, Margiotta per lo Snals e Mattera per la Gilda), hanno inviato una lettera al presidente Napolitano e a Berlusconi, contestando il ritorno al maestro unico e facendo appello al loro amore per Napoli: «La diminuzione dell'offerta formativa farà crescere oltre misura il "trasferimento" nella strada di alunni e ragazzi, col rischio concreto di diventare facile esca del richiamo della delinquenza». |