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Mattino: Il governo delude i sindacati, la scuola si ferma

L’incontro a Palazzo Chigi tra il premier Romano Prodi, i ministri dell’Economia e della Pubblica istruzione, Padoa-Schioppa e Fioroni, e i sindacati della scuola è finito in una bolla di sapone

04/04/2007
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Il Mattino

ALESSANDRA CHELLO

Niente da fare. L’incontro a Palazzo Chigi tra il premier Romano Prodi, i ministri dell’Economia e della Pubblica istruzione, Padoa-Schioppa e Fioroni, e i sindacati della scuola è finito in una bolla di sapone. Resta quindi confermato lo sciopero del settore già fissato per il 16 aprile. Uno stop che si unisce a quella degli statali che scenderanno in piazza lo stesso giorno. Anche se nel frattempo il numero uno del dicastero per l’Innovazione tecnologica tira diritto per la sua strada. E continua a essere ottimista sulla possibilità di trovare un accordo in settimana con i rappresentanti del pubblico impiego. «Stiamo organizzando - dice - questo incontro del 5 aprile: avranno atti concreti. Poi, dopo, prenderanno le loro decisioni». Decisamente deluso invece il popolo della scuola. Per i sindacati, il ministro dell’Economia avrebbe detto che non c’è alcun risparmio derivante da precedenti finanziarie, da reinvestire nel contratto della scuola. Le posizioni, dopo l’incontro di ieri, restano distanti: «Noi - ha spiegato il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini - ribadiamo la necessità di quantificare le risorse, derivanti da risparmi su precedenti Finanziarie, utilizzabili in modo specifico per il contratto della scuola. Il ministro dell’Economia, in alcuni passaggi, ha addirittura messo in discussione che queste risorse ci possano essere. Secondo quanto ci ha fatto capire - ha proseguito Panini - non ci sarebbero economie da reinvestire nel comparto scuola e qualora ci fossero sarebbero talmente insignificanti da segnare distanze abissali tra le rispettive posizioni. Lo sciopero del 16 è dunque confermato e la manifestazione nazionale dimostrerà nei fatti ciò che ognuno di noi ha ben chiaro: le Finanziarie hanno inciso in modo netto sulla scuola. Le risorse - ha concluso il sindacalista - ci sono. Vogliamo una rapidissima apertura delle trattative». «Non sono state date risposte - ha osservato il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima - alle nostre rivendicazioni sui risparmi di sistema che non sono stati né quantificati né certificati. Viene perciò confermato lo sciopero per una rivendicazione sacrosanta e legittima perché si tratta di soldi che appartengono alla scuola». E Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola, ha sottolineato come pur nel carattere interlocutorio di questo primo incontro, avvenuto ai massimi livelli, «le condizioni per poter avviare una trattativa non ci sono. Non è arrivata nessuna rassicurazione sull’utilizzo delle risorse aggiuntive derivanti da precedenti Finanziarie per le quali ancora non sono stati fatti i conteggi. Lo sciopero dunque resta, pur con l’auspicio - ha aggiunto il segretario - che ci ripensino. Non ci sono vie d’uscita: o si fa l’accordo per il rinnovo del contratto o sarà sciopero. Per ora, così come siamo entrati siamo usciti». Critico anche il leader dello Snals, Marco Paolo Nigi. «La principale osservazione da fare è che non vengono certificate le risorse di sistema dai risparmi da riversare nel contratto 2006-2007» ha detto il sindacalista amareggiato per l’esito dell’incontro. «Ci aspettavamo una sorpresa pasquale che sembrava anche profilarsi, invece è arrivata una gelata da parte del ministro dell’Economia» ha concluso il leader della Gilda, Rino Di Meglio prospettando l’eventualità di un inasprimento delle lotte.


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