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Mattino: Fondi all'università, da Mussi mano tesa ai rettori

L’università e la ricerca scientifica restano una priorità del governo

07/02/2007
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Il Mattino

LORENZO CALÒ

Un segnale di attenzione per la formazione e la ricerca nel Mezzogiorno con l’impegno che dal 2008 «la situazione finanziaria migliorerà». Lo ha lanciato il ministro dell’università Fabio Mussi intervenendo ieri a Caserta all’inaugurazione dell’anno accademico della Seconda università di Napoli. Presenti, tra gli altri, il governatore Bassolino, gli assessori regionali Armato e Montemarano e numerosi parlamentari, il ministro ha ribadito la necessità «di insistere nella cooperazione fra Stato e Regione per accrescere la fruibilità dell’università come bene pubblico. So che qui importanti iniziative sono state avviate - ha aggiunto - ed è fondamentale seguire questa strada. L’università e la ricerca scientifica restano una priorità del governo». Un intervento a tutto tondo, quello di Mussi, svolto alla presenza dei rettori delle università campane e del presidente della Crui Guido Trombetti. «Non può reggere l’equazione meno soldi più efficienza - spiega il ministro - bisogna ridurre la percentuale di abbandoni (oggi più del 21 per cento degli iscritti lascia al primo anno), invertire la proliferazione di tanti atenei (360 università su 105 province italiane), introdurre un meccanismo premiale nella valutazione dei docenti e un adeguamento economico per i ricercatori». Mussi ha inoltre ribadito la determinazione ad accelerare l’approvazione del decreto applicativo dell’istituzione dell’Anvu (l’Agenzia nazionale per la valutazione dell’università) e ha difeso il Ddl approvato dallo scorso Consiglio dei ministri che estende il regime dell’azienda integrata a tutti i policlinici universitari del Paese, Napoli incluso. In precedenza era stato il rettore della Sun Francesco Rossi a ribadire «la centralità dello studente nel sistema universitario» sollecitando al ministro «un impegno forte per correggere la politica del governo in materia di università e ricerca» cui viene destinato appena l’1,5 per cento del Pil contro il 5 di Francia e Gran Bretagna. Da migliorare infrastrutture, servizi, trasporti e i contatti con il mondo del lavoro «in un tessuto produttivo bisognoso di uno strutturale processo di innovazione tecnologica». Alla fine Rossi e Trombetti hanno concordato: «Condivisibile l’analisi del ministro, ora attendiamo i risultati». Nel pomeriggio, l’altra visita di Mussi, al Marsec di Benevento, dove è stato ricevuto dal presidente della Provincia, Carmine Nardone. «La realtà del Marsec - ha detto Mussi - con il suo impegno per l’innovazione e la ricerca scientifica che coinvolge sia l’Università che gli enti locali - in primo luogo la Provincia - è un esempio da imitare, non solo nel Mezzogiorno, ma in tutta l’Italia». Mussi ha annunciato che entro tre anni saranno assunti diecimila ricercatori.


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