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Mattino-È guerra aperta tra la Cgil e il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti. Oggetto del contendere l'insegnamento della religione

Roma. È guerra aperta tra la Cgil e il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti. Oggetto del contendere l'insegnamento della religione nella riforma della scuola secondaria superiore. È Enrico ...

18/11/2005
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Il Mattino

Roma. È guerra aperta tra la Cgil e il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti. Oggetto del contendere l'insegnamento della religione nella riforma della scuola secondaria superiore. È Enrico Panini, segretario della Cgil-scuola a lanciare il sasso: "Attenzione la religione è diventata materia obbligatoria e non è più facoltativa". Non solo. Aggiunge il sindacalista: "Chi non frequenta un'attività alternativa nei licei viene penalizzato e rischia anche la bocciatura dal momento che è stato introdotto un limite alle assenze". Religione per tutti. Questa la tesi di Enrico panini. Eppure ad alzare la voce sulla materia è stato solo lui, malgrado il decreto attuativo della riforma delle superiori sia stato approvato da tempo. La religione è materia curricolare anche nelle elementari e nelle media ed è comunque facoltativa. In entrambi i testi della riforma questo elemento non viene specificato perchè la norma che consente ai genitori e agli alunni di seguire o meno le due ore di religione cattolica non è stata abrogata dalla legge di riforma della scuola. Il ministero in serata ha chiarito la situazione ed ha rinviato al mittente le accuse: "Non è vero che ciò che è facoltativo diventa obbligatorio. Nulla è cambiato, infatti, per quanto riguarda l'insegnamento della religione cattolica e delle attività alternative. l'insegnamento della materia diventa obbligatorio solo nel momento in cui lo studente abbia operato la scelta in tale direzione, esattamente come accadeva prima della riforma". Non solo. Aggiunge il ministero dell'Istruzione: "la mancata fruizione dell'insegnamento della religione, come nel passato, non viene considerata come un'assenza". In realtà nella querelle tra la Cgil e il ministero non c'è solo l'insegnamento della religione ma anche altri punti della riforma quali ad esempio l'accesso all'università. Per Panini la riforma stravolge completamente l'attuale sistema consentendo solo a chi frequenta il liceo classico di potersi iscrivere all'università. Un dato del tutto privo di fondamento per il ministero che ribadisce come la riforma preveda "in maniera esplicita e inequivocabile che tutti i percorsi dei licei, e non solo il classico, si concludano con un esame di Stato che costituisce titolo necessario per l'accesso all'università". La riforma dei licei, malgrado i chiarimenti, è tuttavia oggetto di aspro confronto con i sindacati e non solo con i confederali. Ancora non è stato chiarito se nel 2006 verrà avviata una fase di sperimentazione prima della partenza della riforma prevista nel 2007. Il confronto su questo punto è con le Regioni e in sede di conferenza Stato-Regioni su questo punto non sono mancati gli scontri con il ministro Letizia Moratti.


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