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Mattino: Docenti a contratto contro i tagli dei corsi

«Atenei penalizzati»

26/07/2006
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Il Mattino

L’UNIVERSITÀ

Da un lato l’emergenza, dall’altro l’incertezza per le decisioni del governo. Viaggia su due binari divergenti il caso degli insegnamenti a contratto delle università che rischiano, in base alle norme varate dall’ex ministro Moratti, di essere drasticamente ridotti, cancellando decine di insegnamenti. Un problema che in Campania riguarderebbe le 13 Facoltà della Federico II con gli 82 Corsi di Laurea triennali e i 73 Corsi di Laurea specialistica offerti, ma anche la Sun, l’Orientale e la Parthenope. Condizionale d’obbligo come non mai, il pacchetto di leggi approvate dallo scorso governo sull’università è stato infatti congelato da un decreto dell’esecutivo Prodi. In pratica il dato d’allarme è dato dalla possibilità che, per mancanza di fondi, alcuni insegnamenti vengano cancellati; l’elemento di novità arriva dalla sospensione delle norme sull’università, in attesa di determinazioni da parte del nuovo ministro, Fabio Mussi. «La normativa a firma del ministro Moratti - spiega Franco Rotella, docente a contratto di Disegno naturalistico - della quale però non è stato predisposto il regolamento attuativo bandisce dalle Università statali la figura del docente a contratto imponendo, di fatto, o la soppressione degli insegnamenti professati o il trasferimento dell’insegnamento sul carico di lavoro istituzionale dei docenti di ruolo e dei ricercatori». I contratti a tempo determinato, validi in genere per un solo anno accademico ma rinnovabile a discrezione dei consigli di corso di laurea, hanno notevolmente ampliato dell’offerta formativa delle varie facoltà. I primi docenti a contratto a sollevare il caso in Campania sono stati quelli di Scienze Naturali. «Anche se non è certo il caso di presentare la situazione come emergenziale - commenta il preside Alberto Di Donato - proprio domani ci riuniremo per decidere il da farsi ma non credo proprio che ci saranno tagli consistenti nè che si abbasserà la qualità dell’offerta formativa. Il dato da sottolineare è invece che la strategia della facoltà va nella direzione opposta alla precarizzazione degli insegnamenti. Questo significa compensi certi, docenti non sottopagati e garanzia per i nuovi iscritti di avere tutti gli insegnanti dei primi anni di corso. Il 3+2 ha portato a una crescita del numero degli insegnamenti. Quello che dobbiamo ottenere sono lauree di qualità e, quindi, essere molto rigorosi nella valutazione di quello che riguarda la qualità dell’istruzione». sa.sa.


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