Mattino-Cgil, Cisl e Gilda: è una strada impraticabile.Ma l'associazione presidi "Possiamo discuterne"
Cgil, Cisl e Gilda: è una strada impraticabile. Ma l'associazione presidi "Possiamo discuterne" ANNA MARIA ASPRONE Una vera levata di scudi contro quella che, per ora, è ancora un'ipotesi annun...
Cgil, Cisl e Gilda: è una strada impraticabile.
Ma l'associazione presidi "Possiamo discuterne"
ANNA MARIA ASPRONE
Una vera levata di scudi contro quella che, per ora, è ancora un'ipotesi annunciata nei giorni scorsi dal ministro Moratti in commissione cultura al Senato, ma che ha già sollevato un mare di polemiche. L'idea di riaprire i termini delle preiscrizioni, scaduti a gennaio, seppure solo per la Materna e la prima elementare, per consentire già dal prossimo settembre il varo della riforma, ha trovato la ferma opposizione di tutte o almeno di gran parte delle sigle sindacali. Un debutto, quello della riforma, che vedrebbe protagonisti proprio i più piccoli che si ritroverebbero così tra i banchetti delle Materne invece che a tre anni a due anni e mezzo, e delle Elementari invece che a 6 a 5 anni. "La proposta del ministro è impraticabile, e non può essere sostenuta - dice Luigi Bifulco, segretario della Cisl scuola - appare più come un'operazione di immagine, che una strada realmente percorribile, soprattutto se parte a settembre". Questi, secondo la Cisl, i motivi dell'impraticabilità: "Ci sono problemi strutturali, dettati dall'assenza nelle materne e nelle elementari di strutture di accoglienza indispensabili per bambini di quell'età. Ma esistono anche oggettivi problemi di riorganizzazione del lavoro e di preparazione, sia per i docenti che per i bambini che anticiperebbero una frequentazione verso cui non sono stati adeguatamente predisposti. Ci sarebbe poi il pericolo di avviare il meccanismo solo in alcune realtà territoriali già fornite di strutture, plessi ed aule, e non dappertutto, con il rischio di compromettere il diritto allo studio per tutti. La Moratti - conclude Bifulco - dovrebbe approfondire le conseguenze della sua decisione. Più che una proposta innovativa, siamo di fronte a un azzardo didattico-pedagogico".
Un'improvvisazione che rientra nello stile delle 'esternazioni' della Moratti. Così Franco Buccino giudica la proposta. "La scuola - precisa - ha bisogno di tempi distesi per una programmazione seria sul versante pedagogico-didattico e organizzativo e servono risorse: umane che il Ministro continua imperterrita a tagliare, con effetti disastrosi a Napoli e in Campania, e finanziarie da reperirenel piano di investimenti". Anche per il responsabile della Cgil il problema sono le strutture. "L'anticipo solo alle Elementari negherebbe dignità alla scuola dell'infanzia - aggiunge Buccino - Sarebbe importante che l'anticipo fosse deciso non solo dalla famiglia ma dalla scuola, dopo aver certificato il livello di maturazione del bambino. Anticipi non ponderati sarebbero disastrosi soprattutto per ragazzi appartenenti a fasce sociali più deboli, esposti a dolorose ripetenze e a serie difficoltà nella vita scolastica futura". Contraria all'anticipo anche la Gilda. "È una scelta strumentale - precisa il responsabile, Libero Tassella - per ridurre di un anno il percorso formativo. I bambini, a quell'età, non sono maturi. Si trasformerebbe così solo la materna in una sorta di asilo nido". Unica voce a favore, sia pure con riserva, è quella dell'Anp, l'associazione nazionale presidi. "Non abbiamo preclusioni di sorta - spiega il presidente Dionisio Malandrino - sulla riapertura delle preiscrizioni. Se il motivo è recuperare tempo, sebbene sconsigliabile, ci trova favorevoli perché può essere utile per i genitori. Non trovo sia traumatico ma è uno stile da evitare. Potremmo considerarlo una sorta di "una tantum", ma non un approccio sistematico ai problemi della scuola. Quindi meno improvvisazione e più pianificazione perché siamo contrari alle riforme last minute".