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Mattino: Censimento choc: trentamila i «dispersi» tra elementari e superiori. Primato negativo a Pianura e Soccavo

Sono 5.071 gli studenti dispersi (non frequentanti) delle scuole elementari di Napoli, 12.050 quelli di Napoli e provincia e almeno millesettecento quelli che non sono proprio iscritti

24/08/2007
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Il Mattino

DANIELA DE CRESCENZO S
Sono 5.071 gli studenti dispersi (non frequentanti) delle scuole elementari di Napoli, 12.050 quelli di Napoli e provincia e almeno millesettecento quelli che non sono proprio iscritti: lo dimostrano i dati della nuova anagrafe organizzata dall’assessore regionale Corrado Gabriele. I quartieri record della dispersione: Pianura (325) e Soccavo (234) e San Ferdinando (94). E non basta: dei 58 mila studenti che in Campania si sono persi nel corso degli studi, la metà abita a Napoli. Trentamila, infatti, sono i «dispersi» tra elementari e superiori. Dati allarmanti e difficili da interpetrare. Quelli forniti dall’assessorato all’istuzione, infatti, sono i primi rilievi su base regionale fatti a partire dalla leva anagrafica e non dagli elenchi delle iscritti. Prima di ora solo il Comune di Napoli su iniziativa dell’allora assessore Raffaele Porta, aveva adottato questo sistema. Ma, come sottolineano i tecnici della Regione, almeno per gli iscritti alle elementari, si tratta ancora di dati imprecisi perché mancano all’appello metà delle scuole non statali. Si tratta generalmente di istituti elementari che potrebbero ospitare parte dei 2.973 bambini che mancano all’appello nelle statali. Secondo gli esperti della Regione l’evasione (cioè la mancata iscrizione) nelle scuole elementari rappresenta l’uno per cento del totale. Gli iscritti sono a Napoli 170 mila (340 mila in Campania), quindi gli evasori sono almeno 1.700. La confusione è aumentata, poi, dalla diversità di cifre fornite dalle anagrafi della Regione e del ministero. Basti pensare che prima dell’avvio del sistema informatico Sissy, quello voluto dalla Regione, sulla carta si potevano trovare anche classi con più di cento studenti per evidenti errori di trasmissione dei dati. La diversità delle cifre non sorprende, però, il direttore Bottino: «Le differenze - spiega - sono date dal fatto che la Regione confronta le leve anagrafiche con quelle degli iscritti. Noi, invece, non siamo in grado di identificare i bambini che non arrivano nemmeno in prima elementare. Loro, poi, analizzano i dati su base regionale e noi su base provinciale e in questo modo la Regione riesce a ricostruire gli spostamenti da una provincia all’altra. Non solo: i centomila iscritti delle scuole paritarie non sono ancora iscritti all’anagrafe». «Il nostro sistema di rilevamento - spiega Gabriele - è il più avanzato d’Italia. Conoscere il fenomeno della dispersione, individuare i singoli casi è il primo passo per aiutare i ragazzi a tornare in classe». Gli istituti non statali tardano a inviare i dati anche alla Regione: a Napoli 44 su 45 non hanno ancora risposto e quindi restano 2.973 studenti che non sono stati individuati (4.542 in Provincia), di questi almeno 1.700, come dicevano, non si sono mai iscritti in prima. «La maggior parte delle scuole paritarie d’ispirazione cattolica ha chiuso le porte al nostro sistema di rilevamento dati - dice Gabriele - Al cardinale Sepe, sempre molto attento ai giovani in difficoltà, chiedo di intervenire per aiutarci a completare l’anagrafe». Per incoraggiare i ragazzi dalla frequenza discontinua a restare in classe l’assessore Gabriele ha finanziato l’apertura pomeridiana di duecento istituti. Per rintracciare i dispersi e portarli in classe, poi, sono stati mobilitati gli scout che collaboreranno al progetto «Pas» mentre i ragazzi delle superiori saranno aiutati con il piano «Ceras». Già dai primi di settembre inizia la nuova battaglia.


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