Mattino-CAserta-Gli esami ora sono finiti
Elementari gli esami ora sono finiti LIDIA LUBERTO Gli esami non finiscono mai: forse, ma l'affermazione non sem...
Elementari
gli esami
ora sono finiti
LIDIA LUBERTO
Gli esami non finiscono mai: forse, ma l'affermazione non sembra più valere per la scuola, almeno per quella primaria. Quest'anno sarà, infatti, l'ultimo per quelli di quinta elementare che finora avevano segnato la fine di un ciclo e l'inizio di uno nuovo. Effetto della Riforma Moratti che, dal prossimo anno scolastico, elimina lo sbarramento, più formale che sostanziale per la verità, che consentiva il passaggio dalla scuola elementare alla secondaria di primo grado.
"Un provvedimento opportuno" secondo Bruno Diodati, dirigente al secondo Circolo Didattico di Maddaloni. "L'esame era, ormai un inutile e spesso dannoso ostacolo. Inoltre non faceva che interrompere la continuità all'interno dei cicli della scuola dell'obbligo".
D'altra parte gli esami avevano perso da tempo l'ufficialità e il tono di un severo accertamento. "Questo momento era diventato più una valutazione formativa che un rigido sistema per verificare le conoscenze dei discenti. Dunque, la sua abolizione può essere considerata un'evoluzione naturale del rinnovato sistema scolastico" dice Marisa Cortellessa, dirigente dell'Istituto comprensivo di Pietravairano.
Anche dal punto di vista didattico e pedagogico, l'esame non aveva più ragione di essere. Dice Giuseppe Santabarbara, dirigente al I Circolo didattico di Caserta: "Non credo sia utile creare ansia e stress a bambini di appena dieci-undici anni. La vita riserva già tante difficoltà che aggiungerne altre, mi sembra un inutile sforzo. In effetti il messaggio è che non si studia per l'esame ma per imparare, per conoscere, per crescere".
Un bel proposito: ma i bambini a quell'età sono in grado di comprendere il valore della conoscenza? Sono abbastanza consapevoli per capire che è importante studiare "per sé e non per gli esami", come ammonivano i buoni docenti di una volta? "Non sempre e non tutti" riconosce il direttore Santabarbara. "Allora sta proprio in questo l'abilità dell'insegnate che deve cercare le strategie, le metodologie per motivare l'allievo allo studio, per stimolarne curiosità e voglia di apprendere. Al di là dell'esame stesso, appunto".
Di segno completamente opposto il parere di due educatrici che operano da anni nel settore privato. Palmina Gallicola, fondatrice e direttrice della scuola materna ed elementare parificata, e dunque, assimilata alla normativa che regola le scuole statali, "Il Girotondo" di Caserta. La Gallicola, un'esperienza lunga 35 anni, ritiene utile e formativo il momento degli esami. "I bambini si mettono alla prova, valutano le loro forze, si confrontano con un ostacolo che simula e anticipa i tanti ostacoli e gli esami che la vita presenterà loro. Senza contare che quella prova finale costituisce per loro uno stimolo a mettercela tutta, a dare il meglio di sé".
"Perciò è bene che gli esami non siano aboliti" è il parere di Maria Pia Borghese, direttrice della Scuola elementare privata "Sant'Anna" di Caserta, dove, come per tutte le altre scuole non statali, gli esami continueranno ad essere effettuati non solo in quinta anche per l'accesso alle altre classi intermedie. "D'altra parte non mi pare che i ragazzi usciti da istituti simili al nostro abbiano vissuto l'esperienza degli esami come un trauma. Anzi, per loro, dovendoli sostenere tutti gli anni, questi diventano un'abitudine che affrontano serenamente e senza ansie".