Manifesto: Università, spariti i contributi di assegnisti, borsisti e cococò
Le università li versano in blocco, senza indicare i nominativi. E non risultano pagati. Cgil: «Risposte subito»
An. Sci.
I contributi di molti lavoratori precari delle università - assegnisti, dottorandi, cococò - sono letteralmente scomparsi. O meglio, sarebbero stati versati all'Inps in modo cumulativo, senza indicare i nomi cui sono riferiti. In pratica, se l'assegnista di ricerca Mario Rossi chiede la propria posizione alla gestione separata Inps, questa potrebbe rispondere: non abbiamo contributi versati a suo nome. E' quello che è successo a diversi precari in molti atenei italiani - la Flc Cgil cita i casi della Federico II di Napoli, della Sapienza di Roma, le università di Catania e Messina -ma non si esclude affatto che il fenomeno sia ben più diffuso. Il sindacato non esclude che addirittura alcuni Atenei possano aver omesso i pagamenti, o versato cifre più basse del dovuto. Il caso, tra l'altro, è emerso grazie a un servizio televisivo delle Iene,.
Abbiamo sentito uno dei lavoratori, per farci spiegare meglio la situazione. Alessandro A. lavora come «prestatore d'opera» (assimilato fiscalmente ai cocoprò) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II di Napoli. «Faccio contratti di 45 giorni rinnovati ogni 4 mesi, riesco a guadagnare circa 8400 euro netti l'anno. L'anno scorso erano 8800, ma quest'anno sono aumentati i contributi (su questo problema, vedi articolo a fianco, ndr)». «Quest'anno - continua Alessandro - ho ricevuto il consuntivo della gestione separata Inps, dove venivo informato che risultava il versamento dei contributi dal 1998 al 2002. Mentre dal 2003 a oggi non ci sono contributi versati a mio nome. Le date non sono casuali: fino al 2002 ho fatto il dottorato a Perugia, e lì versavano. Dal 2003, cioè da quando lavoro a Napoli, per l'Inps non esisto più». Penalizzate sono soprattutto le lavoratrici in maternità, che hanno bisogno di una copertura subito.
I precari di Napoli avrebbero saputo in via informale che il ministro dell'Università Fabio Mussi ha già inviato degli ispettori. Mussi ieri ha dichiarato che «il ministero sta facendo dei controlli e si prende alcuni giorni per dare una risposta».
Il segretario della Flc Cgil, Enrico Panini, afferma che il sindacato mette in campo due interventi: «Innanzitutto stiamo scrivendo una lettera a tutte le università italiane, per chiedere dei chiarimenti. Poi stiamo invitando gli assgnisti, i cococò, i dottorandi a chiedere la propria posizione contributiva alla gestione separata dell'Inps, e mettiamo a disposizione le sedi della Flc e i patronati Inca per alleviare lo stress delle pratiche». Panini aggiunge che «è bene conoscere la propria posizione al più presto, perché più si ritarda più la ricostruzione è difficile. Oltretutto, sembra ci siano anche casi di omessi versamenti. E non vorremmo che le cifre forfettarie versate per tutti siano infeririori al dovuto: in quel caso è chiaro che le Università dovranno pagare le differenze e le relative multe». Anche il Nidil Cgil, categoria dei lavoratori precari, si è attivato, inviando una lettera al ministro del Lavoro Cesare Damiano, per quanto concerne l'Inps, al ministero dell'Università e un ordine del giorno al Comitato Inps.